Il mercato del latte in Italia vive al momento una fase di stallo. Dopo l’aspra battaglia condotta dai produttori agricoli, che ha portato alla decisione di alzare il prezzo del latte da 34 a 37 centesimi al litro, alla fine di febbraio l’accordo varato tra produttori ed industrie di trasformazione scadrà e si prospetta una nuova situazione di incertezza.
In questi mesi, infatti, i listini hanno continuato a seguire la strada del ribasso. È un momento di sofferenza, però, che non riguarda solo gli allevatori italiani.
Anche storici produttori come Olanda e Francia vivono con enorme preoccupazione il crollo dei prezzi scatenato dalla fine delle quote latte.
Proprio l’Olanda si è resa protagonista di un atto significativo. La cooperativa Friesland Campina, infatti, ovvero uno dei maggiori produttori lattiero- caseari su scala mondiale, ha deciso di incentivare per i prossimi due mesi la riduzione della produzione.
L’obiettivo è far crescere i prezzi attraverso una diminuzione dell’offerta di mercato. Una soluzione che pare voglia portare avanti anche la Francia, ma che necessita di un intervento da parte dell’Unione Europea.
Saranno essenziali, infatti, degli incentivi per evitare che una simile contrazione della produzione causi gravi scompensi al reddito degli allevatori.
Vedremo se nei prossimi mesi l’Unione Europea deciderà di adottare provvedimenti in questa direzione e scongiurare un crollo del prezzo del latte sotto i trenta centesimi, come previsto dalle principali organizzazioni professionali.
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