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Cosa prevede il disegno di legge contro il consumo del suolo

12 Maggio 20163 min read

La Camera dei Deputati ha dato il primo via libera al disegno di legge sul “Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato”.

L’Italia compie così il primo passo verso l’obiettivo posto in sede europea di azzerare il consumo di suolo entro il 2050.
agricoltura campoliberoL’intento della legge è valorizzare il territorio, con particolare riferimento alle superfici agricole, per limitare il rischio idrogeologico e proteggere il paesaggio.
A tal proposito vengono promosse azioni per il riutilizzo dei terreni e soprattutto per la riqualificazione delle aree urbane, con finanziamenti specifici ai comuni.
Ci saranno così diverse opportunità per portare avanti progetti cooperativi o partenariati pubblico-privati per rivitalizzare le aree interne e quelle urbane degradate, arrestando la cementificazione che, come riporta il Ministero delle Politiche Agricole, dal 1950 ad oggi è aumentata del 166% invadendo anche superfici agricole vitali per l’economia italiana come la Pianura Padana.

Vediamo nel dettaglio i contenuti principali del provvedimento:

  • definizione della dizione di consumo di suolo e di altri termini quali ipermeabilizzazione, superficie agricola, naturale e semi-naturale, area urbanizzata e rigenerazione urbana;
  • divieto di consumo di suolo se non nei casi in cui non è possibile effettuare un riuso ed una riqualificazione delle aree edificate;
  • istituzione presso il Mipaaf di un registro dei Comuni che hanno adeguato i propri piani urbanistici a quanto stabilito dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano in materia di consumo di suolo;
  • sospensione delle trasformazioni fino all’entrata in vigore del provvedimento;
  • erogazione di finanziamenti statali e regionali ai comuni per realizzare interventi di rigenerazione urbana e di bonifica dei siti contaminati e di interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e il ripristino delle colture nei terreni agricoli incolti, abbandonati, inutilizzati o in ogni caso sfruttati ai fini agricoli.
  • tutte le superfici agricole che hanno ricevuto finanziamenti legati alla Pac e allo sviluppo agricolo non potranno essere destinate ad un uso diverso da quello agricolo per almeno cinque anni dall’ultimo finanziamento ricevuto;
  • le politiche di sviluppo nazionale e regionale dovranno promuovere la valorizzazione dell’agricoltura;
  • semplificazione delle procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate dal punto di vista urbanistico, socio-economico, paesaggistico e ambientale per garantire forme di intervento attraverso progetti organici basati sul riuso del suolo, la riqualificazione, demolizione, ricostruzione e sostituzione degli edifici esistenti, la creazione di aree verdi, pedonalizzate e piste ciclabili;
  • realizzazione di una banca dati del patrimonio edilizio inutilizzato, ovvero degli edifici e delle aree dismesse non utilizzate o abbandonate esistenti.

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One Comment:

  • Anonimo

    Agosto 6, 2016 / at 2:43 pm

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