Approvate la Legge di Stabilità e l’Investment Compact (per quest’ultimo, però, c’è da passare ancora lo scoglio del Senato), può essere utile fare un punto della situazione in materia di finanziamenti alle piccole e medie imprese e alle start up innovative.
I problemi del sistema creditizio italiano sono notori: risulta difficile per una realtà imprenditoriale emergente riuscire ad accedere ai prestiti bancari. Senza le dovute garanzie, è impossibile avviare un’attività di lavoro autonomo oppure formare una nuova impresa.
Il Governo, con l’aiuto di alcune forze parlamentari, ha voluto fornire detrazioni fiscali e finanziamenti a tassi agevolati per chi è disoccupato o in cerca della prima occupazione. Solo incentivando l’imprenditoria giovanile e l’innovazione, infatti, è possibile rilanciare il tessuto economico italiano, trovando delle alternative ad un modello basato sui servizi e sui grandi comparti industriali.
La Fondazione Studi del Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro ha fornito una guida operativa utile per capire quali sono gli strumenti giuridici ed economici in possesso dei cittadini dopo i recenti cambiamenti normativi.
Uno di questi riguarda la possibilità di chiedere l’anticipo l’intera quota della Naspi per chi volesse intraprendere una nuova attività imprenditoriale.
La Naspi è un ammortizzatore sociale, in vigore a partire dal 1° Maggio 2015, rivolto ai lavoratori vittima di disoccupazione involontaria. Questi ultimi potranno richiedere online all’Inps di ricevere in via anticipata l’intera somma spettante entro trenta giorni dall’inizio della nuova attività.
Sono ammesse forme di lavoro autonomo, imprese individuali e sottoscrizioni di quote sociali di cooperative.
Lo stesso discorso vale per chi ha diritto alla vecchia Aspi e all’indennità di mobilità. In questo modo i disoccupati che decideranno di mettersi in proprio potranno avere maggiore liquidità all’inizio della loro attività imprenditoriale.
Ma non sono gli unici aiuti per lo sviluppo dell’auto-imprenditorialità. Abbiamo parlato nei giorni scorsi dei quaranta milioni di euro stanziati per il 2015 dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Movimento 5 Stelle per iniziative di microcredito alle piccole imprese e ai lavoratori autonomi.
Il provvedimento consentirà a chi non dispone delle dovute di garanzie di accedere a finanziamenti fino ad un massimo di 25.000 euro per avviare o sviluppare la propria attività d’impresa.
La stessa cifra di è prevista dal progetto Garanzia Giovani. Oltre a favorire l’inserimento dei giovani nella realtà lavorativa attraverso tipologie contrattuali come lo stage o l’apprendistato, l’iniziativa del Ministero del Lavoro incentiva l’attività imprenditoriale svolta da chi ancora non ha trovato un’occupazione, fornendo prestiti fino a 25.000 euro per la realizzazione di nuove imprese o di start up innovative.
Quest’ultima forma imprenditoriale è quella che dispone di maggiori aiuti fiscali, finanziari e giuridici. Del resto proprio grazie al modello delle start up gli Stati Uniti sono riusciti a rilanciare il proprio tessuto economico.
Per poter accedere ai finanziamenti del Governo, le suddette imprese devono fornire beni e servizi di alto contenuto tecnologico, oltre ad avere avviato la propria attività da meno di 48 mesi ed avere una valore della produzione fino ad un massimo di 5 milioni di euro.
Qualora presentino tali requisiti, le start up innovative potranno avere accesso ad un finanziamento a tasso zero per un massimo di 1,5 milioni di euro. La spesa totale dell’investimento può essere coperta fino ad un massimo del 70%, che può essere innalzato all’80% se l’impresa è costituita solamente da donne o da giovani under 35.
stefani leoni
Marzo 23, 2017 / at 5:45 pm
NASPI anticipata e finanziamento microcredito possono essere cumulati?