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Delega fiscale: una nuova tassa sui versamenti in contanti

17 Febbraio 20152 min read

La lotta all’evasione fiscale deve essere un principio guida dell’azione governativa.
L’esecutivo Renzi ha in mente una serie di provvedimenti che colpiscano severamente gli evasori.
Uno degli strumenti più efficaci per ridurre il fenomeno elusivo è incentivare l’uso della moneta elettronica al posto dei contanti. In questo modo si garantirebbe una maggiore tracciabilità del denaro e l’eliminazione di alcune pratiche elusive.

DENAROAll’interno dei decreti attuativi della delega sul fisco internazionale, l’esecutivo inserirà un’imposta di bollo proporzionale ai versamenti in banca superiori ai 200 euro.
I cittadini saranno così incentivati ad utilizzare gli accreditamenti elettronici ogni qualvolta dovranno depositare denaro sul proprio conto corrente.
Il discorso diventa ancora più complesso ed innovativo per i commercianti.
Entro il 2017, infatti, dovranno dire addio al “vecchio” scontrino di carta: tutti i ricavi giornalieri superiori ai 200 euro dovranno essere comunicati esclusivamente per via elettronica.

Ancora oggi sono molti gli esercizi commerciali non dotati di strumenti di pagamento come Bancomat o similari. Non è un caso, infatti, che l’Italia si trovi all’ultimo posto per pagamenti elettronici. Una classifica certo non meritoria nell’epoca delle tecnologia e della rete Internet.
Il passaggio dal contante alla carta di credito, dunque, sarà estremamente difficoltoso per molti cittadini.
Saranno contenti, al contrario, gli istituti bancari, i quali vedranno crescere notevolmente le proprie attività finanziarie. La speranza, però, è che allo stesso tempo diminuiscano le tariffe bancarie.
Anche su questo versante l’Italia fa registrare dei dati negativi, collocandosi al primo posto in Europa per commissioni bancarie.
Incentivare gli strumenti di pagamento elettronico è senza dubbio un passo doveroso per combattere l’evasione fiscale. A pagare, però, non devono essere solo i contribuenti onesti.
La riforma del fisco deve, dunque, interessare anche gli istituti bancari, obbligandoli a calmierare le tariffe e consentendo così un passaggio dal contante alla carta di credito meno traumatico del previsto.

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