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Milleproroghe: bloccato aumento dell’aliquota contributiva, regime dei minimi torna al 5%!

17 Febbraio 20152 min read

Lo avevamo anticipato nei giorni scorsi, oggi ne abbiamo avuto la conferma: i Gruppi parlamentari hanno approvato alcuni emendamenti al Decreto Milleproroghe che cambieranno nuovamente il quadro fiscale delle partite Iva.
Più che di un cambiamento, però, si tratta di un ritorno al passato.
Non ci sarà, infatti, l’aumento della contribuzione fiscale e previdenziale previsto all’interno della Legge di Stabilità.
Le proteste delle associazioni di categoria hanno avuto gli esiti sperati.

22102014L’emendamento Saltamartini, approvato dai gruppi parlamentari, ha bloccato l’aumento delle aliquote contributive per gli aderenti alle gestione separata Inps: l’esecutivo ha trovato una copertura di 120 mln che consentirà di fermare l’aliquota al 27,72%.
Il Governo Monti aveva previsto una crescita graduale degli oneri contributivi per le partite Iva che li avrebbe portati a pagare il 33% nel 2018. La Legge di Stabilità approvata a dicembre ha confermato la nuova disciplina, salvo poi essere nuovamente rivista in questi giorni.

Lo stesso discorso è valido per il regime dei minimi. Il decreto Milleproroghe modifica nuovamente il forfettario e lascia ai professionisti la possibilità di scegliere tra il vecchio ed il nuovo regime.
Coloro che hanno aperto una partita Iva da meno di cinque anni o che hanno meno di 35 anni di età, potranno usufruire della tassazione agevolata.
Con vecchia normativa il forfettario era del 5% per tutti i professionisti con un guadagno annuo inferiore ai 30.000 euro. La Legge di Stabilità ha, invece, innalzato l’aliquota al 15% e abbassato il reddito a 15.000 euro per i giovani professionisti.
Un aumento di questo rilievo avrebbe certamente portato molti freelance a chiudere la propria partita Iva ,dando così un colpo mortale ad una categoria in forte espansione negli ultimi anni.
Almeno per il 2015, però, la stangata è scongiurata, in attesa di un cambiamento più profondo dell’intero quadro normativo e fiscale sulle partite Iva.
Adesso il ddl dovrà essere approvato in Parlamento, dove è attesa una forte battaglia tra le forze di Governo e quelle di opposizione, dunque non sono esclusi ulteriori compromessi e modifiche della disciplina giuridica.

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