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Accoglienza dei migranti: l’appello di Buzzi e l’idea di Occhiuto per un nuovo approccio

31 Agosto 20233 min read

Il sistema di accoglienza dei migranti è prossimo al collasso, secondo Antonio Buzzi, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna. Buzzi afferma che molte cooperative sociali che si occupano di accoglienza stanno uscendo dal sistema a causa delle risorse insufficienti.

In particolare, il presidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna, sottolinea la necessità di garantire la tutela ai minori non accompagnati, che arrivano in Italia sempre più giovani e fragili.

«Non è accettabile- ha evidenziato Buzzi- non saper garantire la tutela ai minori non accompagnati. I numeri che abbiamo oggi e le difficoltà nel creare percorsi di uscita dall’accoglienza straordinaria, ci stanno mettendo in seria difficoltà. Tra l’altro, hanno un’età media sempre più bassa, non è più così prossima ai 18 anni, arrivano minori non accompagnati di 12 -13 anni, veramente fragili».

Molte cooperative fuggono dal settore dell’accoglienza perché non sono in grado di lavorare adeguatamente con le risorse a disposizione. Le cooperative stanno affrontando una situazione di completa saturazione e mancanza di personale, a causa di stipendi non adeguati e difficoltà a gestire persone con vissuti traumatici.

Buzzi chiede alla politica di iniziare a riflettere sul benessere dei migranti e del Paese intero, mettere da parte gli slogan e fornire una risposta adeguata, che includa risorse finanziarie e il coinvolgimento del Terzo settore.

L’idea del presidente della Regione Calabria

Nei giorni scorsi, anche Roberto Occhiuto, Presidente della Giunta regionale della Calabria ha dichiarato che in Italia manca un modello di accoglienza dei migranti, un vero e proprio fallimento degli esecutivi che si sono succeduti negli ultimi anni.

Secondo Occhiuto, l’accoglienza dei migranti dovrebbe essere vista come un’opportunità e non come un problema. Per tale ragione, ha evidenziato l’importanza di un modello di accoglienza diffusa e di integrazione, basato sulla sussidiarietà, per trasformare questa situazione, ormai ingestibile, in un’opportunità per giovani e disoccupati.

Il presidente Occhiuto ha proposto l’idea di dare la possibilità alle famiglie sotto la soglia di povertà di ospitare e assistere minori non accompagnati.

«Centomila arrivi – ha detto – non possono rappresentare un problema per un Paese con 60 milioni di abitanti, anzi bisognerebbe vederli come un’opportunità. Qui da noi -ha evidenziato Occhiuto- abbiamo tante famiglie sotto la soglia di povertà, diamo loro la possibilità di ospitare e assistere un minore non accompagnato, ovviamente con un contributo economico da parte dello Stato. Sarebbe un sistema più funzionale». 

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