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Istat: torna a crescere la disoccupazione. Finito l’effetto degli sgravi contributivi?

1 Aprile 20162 min read

Nel mese di febbraio 2016 il tasso di disoccupazione è dell’11,7%, aumentando di 0,1 punti percentuali rispetto a gennaio.

I dati pubblicati dall’Istat rivelano un rendimento negativo del mercato del lavoro italiano, testimoniato da tutti gli indicatori sull’occupazione.
In particolare, dopo la crescita di gennaio 2016 (+0,3%, pari a +73 mila), a febbraio la stima degli occupati diminuisce dello 0,4% (-97 mila persone occupate).
lavoroLa variazione negativa è determinata soprattutto dal calo del numero di lavoratori dipendenti, soprattutto quelli con contratto a tempo indeterminato (-92mila unità).
La spiegazione è presto detta. La Legge di Stabilità 2016 ha tagliato gli sgravi contributivi per le assunzioni permanenti, che l’anno scorso avevano portato ad un netto taglio della disoccupazione e ad una crescita dei dipendenti stabili.
A partire dal mese di aprile 2016, le aziende potranno assumere beneficiando di sgravi fiscali, che saranno, però, solamente del 40% e fino ad un massimo di 3.250 euro in un anno.

Le ripercussioni sul mercato del lavoro sono state immediate. Non solo è diminuito il numero di occupati, con quasi 100mila addetti in meno rispetto a gennaio, ma è aumentato anche quello dei disoccupati. Come riporta l’istituto di statistica, infatti, la stima dei disoccupati a febbraio è in lieve aumento (+0,3% pari a +7 mila), sintesi di una crescita tra gli uomini e un calo tra le donne. Il tasso di disoccupazione è pari all’11,7%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a gennaio.
Cresce anche la stima degli inattivi, con una variazione positiva dello 0,4% su base congiunturale.
Se analizziamo, invece, i dati su base annua, notiamo come il numero di occupati sia in crescita dello 0,4% (+96 mila, +238 mila i dipendenti a tempo indeterminato), mentre calano sia i disoccupati (-4,4%, pari a -136 mila) sia gli inattivi (-0,7%, -99 mila).
Il rendimento del mercato del lavoro italiano nei dodici mesi resta, dunque, positivo, ma rischia di essere stato influenzato dagli sgravi contributivi operanti nel 2015. Le recenti variazioni negative potrebbero essere, in via definitiva, un segnale allarmante circa l’instabilità del nostro sistema occupazionale.

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