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Jobs Act: i decreti attuativi sulle politiche attive e i controlli dell’attività lavorativa

4 Settembre 20152 min read

La riforma organica del mercato del lavoro, attuata attraverso il Jobs Act, è pronta a terminare il suo percorso.
Oggi, infatti, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti porterà in Consiglio dei Ministri gli ultimi quattro decreti attuativi che interessano le politiche attive sul lavoro, gli ammortizzatori sociali, la creazione di un’agenzia unica per le ispezioni e la semplificazione dei rapporti di lavoro.

Le politiche attive sono con ogni probabilità l’ambito più sottovalutato dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Il dibattito pubblico si è concentrato quasi esclusivamente sull’articolo 18 e sulla classica dicotomia tra contratto a tempo determinato e indeterminato.
Un mercato del lavoro realmente dinamico ed efficiente ha bisogno, però, di un sistema di politiche attive realmente funzionante e non approssimativo come quello italiano.
polettiL’esecutivo istituirà attraverso il decreto attuativo del Jobs Act l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, effettuando così una centralizzazione del sistema di collocamento nostrano.
Viene inserito anche l’assegno di ricollocamento, ovvero un voucher a disposizione dei disoccupati, che può essere speso solo presso i Centri per l’impiego o i soggetti privati accreditati per funzioni di politiche attive.
Minori saranno le possibilità di trovare un’occupazione e maggiore sarà l’importo di un assegno fino ad un massimo di 3-4.000 euro.

Uno dei provvedimenti più discussi dell’intero Jobs Act riguarda i cosiddetti controlli a distanza. Viene disciplinata, infatti, la possibilità per i datori di lavoro di sfruttare i dati degli strumenti elettronici (Pc, tablet, cellulari) per effettuare eventuali sanzioni disciplinari a carico dei lavoratori.
Attorno a questa norma c’è stata la mobilitazione dei sindacati e dell’opposizione. L’esecutivo sta cercando una formula per mitigare la nuova normativa, ad esempio predisponendo delle sanzioni penali verso i datori di lavoro in caso di violazione della privacy.
Sempre in materia di controlli dell’attività lavorativa verrà istituita l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, che riunisce in un unico ente tutte le funzioni svolte dal Ministero del Lavoro, dall’Inps e dall’Inail.
Anche in questo caso la ratio dell’intervento normativo è la centralizzazione delle funzioni in materia di controlli dell’attività lavorativa che dovrebbe comportare anche un risparmio di risorse per le casse dello Stato.

 

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