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Istat: giù l’export nel mese di gennaio

17 Marzo 20162 min read

Nel mese di gennaio 2016, secondo i dati Istat, diminuiscono sia le esportazioni che le importazioni.

Le elaborazioni delle istituto di statistica offrono un quadro poco incoraggiante per l’economia italiana. Il perdurare dell’embargo russo ed il rallentamento della export italiacrescita degli Stati Uniti e di alcuni paesi del Sud America, su tutti il Brasile, ha portato l’Italia a diminuire il numero di prodotti esportati all’estero.
In particolare, rispetto al mese precedente, a gennaio 2016 l’export diminuisce del 2,2% e l’import dello 0,6%, con un saldo commerciale pari a +35 milioni.
La variazione negativa su base mensile deriva da un calo dell’export verso l’area extra Ue (-6,3%), mentre le vendite di prodotti verso i paesi europei sono aumentate dell’1,1%.
Il calo è imputabile soprattutto al crollo dell’export di prodotti energetici (-22,2%).

In termini tendenziali a gennaio 2016 si rileva una flessione sia dell’export (-3,5%) sia dell’import (-3,2%), determinata principalmente dal marcato calo delle vendite (-8,0%) e degli acquisti (-6,6%) con l’area extra Ue.
In questo caso, però, bisogna valutare gli effetti del calendario: a gennaio 2016, infatti, i giorni di lavoro sono stati 19 contro i 20 di un anno fa. Se consideriamo questa specificità, la flessione diventa solo del -0,3% per l’export e del -1,1% per l’import.
La variazione negativa delle esportazioni dipende soprattutto dal crollo delle vendite verso la Russia  (-24,2%) e i paesi MERCOSUR (-18,8%), mentre crescono in maniera sostenuta le esportazioni verso i Paesi Bassi (+15,0%) e la Spagna (9,2%).
Diminuiscono, inoltre, le importazioni di prodotti dalla Russia (-14,2%) e dai paesi OPEC (-12,6%).
I dati, dunque, sono fortemente condizionati dalla crisi energetica e dall’embargo russo, legato alle vicende ucraine.
Per quanto riguarda, infine, l’analisi dei singoli prodotti per paese, l’Istat rileva che le vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti verso Svizzera, Stati Uniti e paesi OPEC, contribuiscono per oltre un punto percentuale alla flessione tendenziale dell’export. La diminuzione dell’export, invece, è attenuata dall’aumento delle vendite verso la Spagna di mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) e di autoveicoli verso il Regno Unito e la Germania.

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