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Carceri: Niente più gestione mensa per le cooperative! Effetto Mafia Capitale?

22 Dicembre 20143 min read

Cooperative sane ed innovative,  realtà che, però, con ogni probabilità non potranno più erogare un servizio alla propria comunità d’appartenenza.
Stiamo parlando di quelle imprese sociali che dal 2004 hanno gestito le mense delle carceri, demandando agli stessi detenuti la preparazione del cibo.
Hanno cucinato per centinaia di persone , creando anche delle catene di prodotti conosciuti in tutto il Paese. L’attività in questione si è posta come obiettivo il recupero dei detenuti ed il loro reinserimento nella società attraverso l’apprendimento di una professione. Tra i propositi di questo progetto, c’è infatti anche l’apertura di esercizi commerciali, gestiti dagli ex detenuti, una volta espiata la loro pena.

downloadIl Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ha, però, deciso di sospendere il rapporto di collaborazione con le cooperative. Il Ministero della Giustizia fa sapere che la Cassa delle Ammende non finanzierà più l’attività, in quanto ritiene conclusa la fase di start up. Il servizio mensa tornerà ad essere gestito dalle carceri stessi.
Niente più prodotti di qualità ed addio allo spirito di cooperazione che aveva contraddistinto questa lodevole iniziativa. Eppure dallo stesso Ministero della Giustizia arrivano apprezzamenti per il lavoro svolto dalle cooperative in tutti questi anni. Il servizio erogato è stato per molto tempo un modello di integrazione ed innovazione per tante realtà cooperative. Adesso sembra venire meno.

Ci sono, però, tanti dubbi in merito alla decisione presa. Sembra inevitabile pensare che abbia inciso lo scandalo Mafia Capitale, con tutto il suo carico di perplessità verso le cooperative di tipo B. Quella di Buzzi era una coop che si occupava proprio della rieducazione degli ex detenuti.
Il tempismo è quanto mai sospetto, anche se risulterebbe comprensibile la volontà da parte delle istituzioni di revisionare l’attività di questo tipo di cooperative. Una sorta di pausa riflessione, con l’intento di guardarsi intorno e comprendere quali siano le imprese sociali di cui fidarsi e su quali, invece, nutrire dei dubbi.
La certezza è che il servizio mensa svolto da alcune di queste coop è stato eccellente. Sarebbe un peccato rinunciare a questo tipo di attività. Nel frattempo il nuovo capo del Dap, Santi Consolo, ha convocato un incontro con le cooperative, un meeting che si terrà il 30 dicembre a Roma. La speranza è che si possa trovare un accordo, magari implementando un servizio che tanto bene ha fatto alla collettività.

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