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Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge per contrastare la siccità

7 Aprile 20233 min read

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto d’urgenza per contrastare la siccità, una piaga che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e oltre centinaia di imprese e consorzi. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni concrete e di anticipare i tempi, attraverso misure preventive e strutturali, per evitare che si arrivi ad una effettiva emergenza. 

Cosa prevede il decreto?

Il Decreto Legge contro la siccità prevede una cabina di regia presieduta dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, composta da tutti gli altri ministri competenti. Il compito di questa cabina di regia sarà pianificare interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e definire un piano idrico straordinario.

Inoltre, la misura prevede l’istituzione di un commissario rinnovabile in carica fino al 31 dicembre, che avrà il compito di amministrare misure a breve termine riguardanti sfangamenti e sghiaiamenti degli invasi, nonché la gestione e l’utilizzo delle acque reflue. Saranno assegnati a tal fine fondi di circa 7.8 miliardi attingendo dal Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e da altre risorse europee e nazionali.

Il decreto legge sottolinea inoltre la necessità di un’adeguata campagna di sensibilizzazione sul bene “acqua” e sulla sua responsabile utilizzazione. Sarà inoltre applicata una semplificazione per velocizzare la spesa e l’effettiva realizzazione delle opere.

Gardini: “Provvedimento attesissimo. Effetti siccità su oltre 1,5 milioni di lavoratori tra produttori agricoli e indotto”

Maurizio Gardini presidente di Confcooperative ha commentato : “Con il DL Siccità approvato dal Consiglio dei Ministri, il Governo interviene in modo urgente e deciso per contrastare la grave piaga della siccità che sta mettendo in ginocchio 1,5 milioni di lavoratori tra produttori agricoli e indotto, oltre a centinaia di migliaia di imprese e consorzi. È un segnale di grande attenzione per il Paese e, in particolare, per il settore agroalimentare che da tempo denuncia le conseguenze della grave crisi idrica che sta colpendo il nostro sistema produttivo. La scelta di attribuire a un Commissario straordinario i più ampi poteri di intervento incontra il nostro più ampio sostegno”.

Non c’è tempo da perdere – aggiunge Gardini – è necessario rimuovere tutte quelle situazioni di ostacolo o inerzia e le lungaggini burocratiche che troppo spesso hanno impedito la realizzazione di interventi infrastrutturali ormai improcrastinabili. È necessario ottimizzare l’uso dell’acqua e mitigare i danni connessi all’emergenza idrica. Bene anche la scelta di destinare all’uso irriguo le acque reflue depurate e aver deciso di modificare, semplificandola, la disciplina per la desalinizzazione delle acque. Auspichiamo che la cabina di regia istituita presso palazzo Chigi e il Commissario straordinario dialoghino con le organizzazioni di rappresentanza al fine di rendere più rispondenti alle esigenze del settore agricolo gli interventi da realizzare. 

“Sarebbe altrettanto fondamentale – conclude Gardini – il coinvolgimento delle stesse organizzazioni nell’ambito degli Osservatori distrettuali che saranno creati presso le Autorità di bacino al fine di una migliore ricostruzione dei fabbisogni dei vari settori“.

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