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Rapporto 2014 dell’Osservatorio sulla cooperazione agricola: dati e tendenze di una realtà in crescita!

18 Febbraio 20153 min read

L’agricoltura cooperativa fa parte della tradizione italiana. È il simbolo di quella parte di società che privilegia il rapporto con il territorio e la produzione locale.
Le cooperative, da questo punto di vista, rappresentano il modello d’impresa migliore per veicolare il made in Italy e la genuinità dei prodotti della nostra terra.
Ma la cooperazione agricola non è solo tradizione, fornisce anche un contributo essenziale al Pil nostrano.
Le migliaia di imprese sociali distribuite su tutto il territorio sono uno delle poche realtà in crescita, una vera e propria eccezione in un tessuto economico ed imprenditoriale davvero in crisi.

06112014La conferma dell’assunto appena esposto ci viene fornita dal Rapporto 2014 dell’Osservatorio sulla cooperazione agricola, presentano a Roma nella giornata di ieri.
All’evento era presente anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, insieme ai vari rappresentanti di Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Unicoop, ovvero le centrali di committenza promotrici dell’indagine.
I dati emersi descrivono una situazione florida, con alcuni margini di crescita, soprattutto in relazione alle disparità territoriali riscontrabili anche nel settore dell’agricoltura.

In tutto sono oltre 5.000 le imprese sociali agricole, 93.440 gli addetti per un totale di 35 miliardi di euro di fatturato, che corrisponde al 27% del valore dell’intero settore alimentare italiano.
Numeri che raccontano alla perfezione il ruolo svolto dalla cooperazione agricola all’interno dell’agricoltura italiana. Basti pensare che nell’anno 2013, il fatturato complessivo delle imprese sociali agricole è aumentato del 5,8% rispetto all’anno precedente.
Nello stesso periodo di tempo il fatturato dell’alimentare italiano cresceva solamente dell’1,5%.
La cooperazione agricola nostrana cresce ad un ritmo superiore rispetto alle altre realtà del settore ed è in generale uno dei comparti più dinamici dell’economia italiana.

Merito di una strategia ben precisa che premia innanzitutto il made in Italy. Il prodotti alimentari italiani rimangono tra i più richiesti su scala mondiale. La svalutazione dell’Euro comporterà un’ulteriore richiesta dei beni agricoli nostrani, facendo crescere il numero di esportazioni.
Dicevamo del made in Italy. Le materie prime utilizzate dalle cooperative sono di provenienza quasi esclusivamente italiana: il 73%, infatti, è di provenienza locale, il 26% nazionale e solo il restante 1% viene reperito all’estero.
Il risultato è un prodotto estremamente richiesto sul mercato nostrano ed internazionale.
Non a caso le cooperative sono dei veri e propri leader del settore per la produzione di vino, formaggi, latte fresco ed ortofrutta fresca e trasformata, facendo concorrenza a veri e propri colossi mondiali.

Per quanto riguarda, infine, la collocazione geografica delle cooperative agricole italiane troviamo, ancora, una certa disparità tra Nord, Centro e Sud. Secondo il Rapporto 2014, il 45% di esse ha sede al Nord e generano l’82% del fatturato complessivo.
Anche le dimensioni delle imprese sono maggiori nel Nord Italia (13 milioni di dimensioni d’impresa contro i 2mln del Sud), anche se nel Mezzogiorno si può riscontrare una crescita dimensionale negli ultimi anni, per via della crisi che ha costretto molte aziende a fondersi.

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