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Il politico e lo statista: ancora un “bravo” a Monti!

24 Luglio 20123 min read

Mentre i partiti cercano di anticiparne la partenza (?)

Il governo dei tecniciLa citazione è di quelle che lasciano il segno e che, grazie alla moderna tecnologia, è facile rintracciarne le fonti e l’epoca. E come ogni citazione, se opportunamente espressa al momento giusto, comunica un pensiero e un’azione conseguente.

Così il presidente del Consiglio in carica, non ci ha pensato due volte e, per rispondere a una domanda del canale televisivo “Russia 24”, l’ha tirata fuori al fine di chiarire cosa deve prevalere tra politica e economia.

Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”. È in questa famosa frase del Primo Ministro del dopoguerra Alcide De Gasperi che, a mio avviso, è racchiuso tutto il pensiero, e le conseguenti azioni, di Mario Monti. Guardare oltre gli steccati della politica e puntare decisamente a ri-costruire un Paese capace di offrire rinnovata speranza alle prossime generazioni.

Che piaccia o meno, non senza contraddizioni, il “Governo dei Tecnici” da lui presieduto sta mettendo mano a più situazioni di crisi accumulate in anni e anni di ritardi, sprechi, malaffare. Una riorganizzazione dello Stato a livello centrale e periferico che possa far approdare a un cambiamento, spesso annunciato e mai realizzato (solo in piccole parti), e che coinvolga tutti i settori della vita pubblica: dalla sanità alla scuola, dalla giustizia all’economia, dal pubblico impiego al fisco.

E mentre c’è chi pensa alle prossime generazioni, “sostenuto” politicamente dai partiti più rappresentativi della popolazione nazionale, e per il bene di quelle stesse generazioni ha assunto un impegno fino all’aprile del 2013, proprio gli stessi partiti dibattono sulla data delle prossime elezioni con la seria intenzione di tornare sulle poltrone del Parlamento, investiti da rinnovata “volontà popolare”, già dal prossimo autunno.

Bravi loro. L’onere e l’onore di scelte dolorose non se le sono prese. Le hanno lasciate ai tecnici. Sono pronti però, in nome della continuità delle stesse, a risalire prima del tempo ai posti di comando. C’è un po’ di manfrina sulla condivisa (?) necessità di una nuova riforma elettorale (guarda caso se la dovrà spicciare ancora Monti) ma gli intenti, come da dichiarazioni dai diversi schieramenti della “maggioranza”, sono fin troppo chiari: allo stato delle cose, perché non anticipare i saluti al Governo Monti già dal prossimo mese di ottobre.

E tanti saluti a quanto lo stesso Monti, dopo aver citato De Gasperi, ha affermato a conclusione del suo pensiero: “la politica e l’economia devono procedere insieme”, sottolineando come tuttavia non si possa guardare a nessuna delle due con l’ottica di un “breve termine” che è una “sindrome non positiva”.

Loro, i nostri politicanti di mestiere, vogliono la ribalta. Sempre!

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