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Diritto annuale camerale: dal 2015 importi ridotti del 35%

7 Gennaio 20152 min read

Buone notizie per le imprese italiane. La circolare del 29 Dicembre 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della legge n.114/14, rende nota l’applicazione del diritto annuale camerale per tutte quelle aziende iscritte nel registro delle imprese a partire dal 1 gennaio 2015.
La disciplina normativa in questione prevede agevolazioni fiscali per tutte le nuove realtà imprenditoriali e copre un intervallo temporale di tre anni. Il Governo, infatti, ha deciso di ridurre i costi camerali di una percentuale crescente dal 2015 al 2017.

downloadTutte le imprese che si iscriveranno al REA nell’anno 2015 pagheranno alla Camera di Commercio una quota inferiore del 35% rispetto a quella versata dalle aziende nel 2014. Le agevolazioni cresceranno ulteriormente negli anni a venire: per il 2016 è previsto uno sconto del 40%, mentre nel 2017 sarà del 50%.
La nota del Ministero dello Sviluppo Economico precisa che il provvedimento riguarda anche quelle aziende che iscriveranno nuove unità locali. Viene inoltre determinata con precisione la somma da versare in base al tipo di impresa o società.

Viene effettuata, ad esempio, una distinzione tra le imprese che pagano in misura fissa e quelle che versano i diritti camerali in base al fatturato.
Per tutte le aziende individuali iscritte o annotate nella sezione speciale del registro delle imprese, la cifra fissa da pagare è di 57 euro più 12 euro per ogni unità locale. Centotrenta euro + ventisei euro, invece, per le imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria. Stessa cifra anche per le società semplici non agricole e quelle tra avvocati.
Al contrario, le aziende con sede principale all’estero dovranno corrispondere 71,50 euro.
Sono riportati, infine, una serie di esempi sui costi e le aliquote da applicare a quelle imprese che pagano i diritti camerali in rapporto al fatturato. La misura fissa è comunque per tutti di 200 euro e si può arrivare fino ad un massimo di 40mila euro.

Si tratta, in via definitiva, di un importante incentivo alla creazione di nuove imprese e dunque di nuovi posti di lavoro. La defiscalizzazione delle aziende è un passo imprescindibile per dare avvio alla crescita occupazionale e allo sviluppo economico, specie nei territori più arretrati. Le regioni meridionali devono dunque cogliere questa opportunità ed iniziare a costituire quel tessuto produttivo che ancora manca.

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