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Al via il Fondo per le aziende in crisi: ecco le possibili soluzioni

26 Gennaio 20152 min read

L’Investment compact, presentato la scorsa settimana in Consigli dei Ministri, contiene otto punti per rilanciare le imprese e l’economia italiana. Tra di essi è presente anche l’istituzione di una società per la ristrutturazione ed il consolidamento di aziende in crisi che siano d’interesse strategico.
Il Governo sta studiando le possibili ipotesi. Dovranno essere stabilite le modalità di finanziamento, la natura giuridica dell’ente, il tipo di governance e i criteri di selezione delle aziende in crisi.

downloadQuanto alle risorse necessarie per la costituzione del Fondo, una parte cospicua arriverà dalla Casse Depositi e Prestiti, ma verranno coinvolti anche banche, fondi d’investimento, fondi pensione ed enti previdenziali.
L’intento, dunque, è di coinvolgere i privati, i quali potranno acquistare due tipi di azioni, con annesse diverse possibilità di rischio e di guadagno.
Gli investitori potranno scegliere se acquistare azioni più rischiose, ma maggiormente remunerative oppure se optare per beni finanziari dal guadagno certo a quote inferiori.

L’elemento, però, più delicato riguarda la selezione delle imprese in crisi. Il concetto di azienda dall’interesse strategico è difficilmente definibile senza cadere nell’ambiguità.
Per questo motivo sarà importante nominare una governance totalmente indipendente ed estranea rispetto ad influenze esterne.
Molti temono la costituzione di una nuova Iri, ovvero di un ente che stanzia finanziamenti a fondo perduto senza alcun criterio oggettivo.
Sul punto i ministri Guidi e Padoan si giocano molto. Sono oltre 150 le aziende monitorate che aspettano una decisione da parte dell’esecutivo.
Il mondo dell’imprenditoria italiana ha bisogno di un segnale di fiducia dalle istituzioni: la costituzione di fondi di garanzia per le Pmi e di società per la strutturazione delle aziende in crisi, che siano realmente efficienti ed indipendenti, può rappresentare un buon punto di partenza.

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