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Martina: La qualità dei prodotti va riconosciuta e remunerata giustamente

13 Maggio 20153 min read

Ci sono due comparti dell’agroalimentare italiano che stanno attraversando un periodo di grave difficoltà: il settore olivicolo e quello lattiero-caseario. Le ragioni sono diverse e hanno per lo più natura contingente.

I produttori di olio hanno vissuto un’annata produttiva particolarmente scarsa, culminata in questi mesi con la propagazione del virus Xylella che ha colpito varie zone della Puglia costringendo le autorità all’eradicazione di numerosi ulivi.
Il comparto lattiero-caseario, invece, deve fronteggiare la fine delle quote latte, il sistema di regolamentazione della produzione che per decenni ha contraddistinto gli Stati dell’Unione Europea.
La liberalizzazione del settore ha subito innescato il circolo vizioso della volatilità dei prezzi: un fenomeno che ha avvantaggiato inevitabilmente quei Paesi che vendono a prezzi più bassi. Il rischio di un’invasione di prodotti a basso costo provenienti dall’estero è fortissimo.
I nostri allevatori hanno sempre sfidato la competizione puntando sulla qualità, anziché sulla competitività dei prezzi. L’andamento attuale del mercato potrebbe, dunque, compromettere decenni di tradizione e di strategie aziendali.

46726-milkPer venire in soccorso dei produttori nostrani, il Governo ha dato vita ad un decreto legge con una serie di provvedimenti a sostegno del settore. Tra questi c’è la costituzione di un’organizzazione interprofessionale del latte, la rateizzazione in tre anni delle multe ricevute in regime di quote latte e la previsione di contratti di vendita scritti della durata minima di un anno. A tal proposito, per fronteggiare la volatilità dei prezzi, l’esecutivo ha stabilito dei prezzi fissi che possono mutare solamente in base ai dei parametri predefiniti.
Il Ministero delle Politiche Agricole ha disposto inoltre l’inasprimento delle multe e dei controlli più rigidi per punire gli allevatori che non rispettano le norme anti-trust. Il Governo, dunque, ha scelto la via del sostegno totale al settore lattiero-caseario, comprendendone la centralità e la rilevanza della sua tradizione all’interno dell’economia italiana.
Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, è stato chiaro in tal senso. Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano il Cittadino di Lodi, Martina ha manifestato le strategie dell’esecutivo per difendere i produttori: «Lavoriamo per una maggiore intesa con la distribuzione e per aggregare le imprese della filiera per la valorizzazione del prodotto nazionale. Il 50% del nostro latte si trasforma in prodotti Dop, ma questa qualità va riconosciuta e remunerata giustamente. Il nostro primo obiettivo è la salvaguardia del reddito dei 35mila allevatori italiani». 

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