Now Reading: Microcredito: dettagli ed istruzioni operative per accedere ai finanziamenti del Mise

Loading
svg
Open

Microcredito: dettagli ed istruzioni operative per accedere ai finanziamenti del Mise

11 Marzo 20155 min read

Quaranta milioni di euro, di cui trenta stanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e dieci dal Movimento 5 Stelle. Il Governo con l’ausilio di alcune forze parlamentari ha deciso di dare una mano a chi non possiede le garanzie sufficienti per ottenere un prestito bancario, ma vuole avviare o sviluppare un’attività di lavoro autonomo o di Microimpresa.
L’impoverimento generato dal periodo di recessione ha messo in difficoltà famiglie e piccole imprese, che sempre più raramente riescono ad accedere ai finanziamenti delle banche.
Laddove mancano le garanzie, deve intervenire il Governo per assicurare a tutti eguali possibilità economiche.
Lo recita l’art. 3 della Costituzione e per una volta è stato applicato.
Si può contribuire ai fondi attraverso qualsiasi tipo di erogazione liberale, come già avvenuto nel caso del Movimento 5 Stelle, che ha deciso di rinunciare a parte dei propri emolumenti per finanziare questa iniziativa.
Ma vediamo nel dettaglio chi sono i soggetti interessati, quali attività possono essere finanziate ed infine quali sono le modalità di accesso ai prestiti e la relativa restituzione.

Cominciamo col dire che le domande potranno essere presentate i primi di Aprile, quando il Ministero farà partire il cosiddetto “click day”. Le risorse potranno, dunque, essere prenotate online. Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione: copia carta d’identità e codice fiscale del richiedente, certificazione attribuzione partiva Iva, certificato di iscrizione CCIAA o certificato iscrizione ordine professionale, libro unico del lavoro, ultimi tre bilanci.

bilancioPer quanto riguarda i requisiti, invece, potrà accedere ai prestiti chiunque voglia avviare o sviluppare un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa.
Si parla comunque di attività appena nate e con ricavi limitati. L’intento del provvedimento, infatti, è aiutare solamente le piccole realtà imprenditoriali.
Nello specifico sono tre i tipi di attività ammissibili per poter accedere ai finanziamenti:

  • Lavoro autonomo (avvocati, notai, medici, giornalisti, ingegneri, architetti, consulenti del lavoro, agronomi, commercialisti, ecc.) che hanno aperto una partita Iva da meno di 5 anni e che possiedono meno di 5 dipendenti.
  • Ditte individuali con una partita Iva aperta da meno di 5 anni e meno di cinque dipendenti a proprio carico.
  • Società di persone, società a responsabilità limitata semplificata o società cooperative titolari di partita IVA da meno di cinque anni e con massimo 10 dipendenti.

Oltre al requisito dimensionale, ci sono anche dei limiti di fatturato e di valore patrimoniale dell’impresa, al di sopra dei quali non si può ricevere i finanziamenti. In particolare l’attivo patrimoniale non deve essere superiore ai trecento mila euro l’anno, mentre il limite per i ricavi lordi annui è di duecento mila euro.
Il finanziamento ricevuto sarà di massimo 25.000 euro e potrà essere incrementato di ulteriori 10.000 euro solo se l’operatore di microcredito accerti che siano stati raggiunti i risultati intermedi e che siano stati pagate almeno le prime sei rate.

La durata massima del finanziamento è di sette anni; il rimborso del prestito può avvenire con una cadenza massima trimestrale. Allo stato attuale, il tasso d’interesse non può essere superiore all’8,47%, ma può essere soggetto a variazioni congiunturali.
Le risorse ricevute potranno essere utilizzate per diverse finalità, tra le quali innanzitutto l’acquisto di beni (anche materie prime) o servizi strumentali utili allo svolgimento dell’attività imprenditoriale.
Ma c’è anche la possibilità di utilizzare i fondi per la retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori o per frequentare dei corsi professionalizzanti ai fini del miglioramento delle proprie conoscenze nell’ambito d’impresa scelto.
L’operatore di microcredito, selezionato per seguire la fase istruttoria del procedimento, potrà fornire consulenza al richiedente su vari aspetti come quello legale, finanziario o relativo al raggiungimento degli obiettivi posti nel progetto iniziale.
Risulta, a conti fatti, un’opportunità da non perdere per chi possiede creatività e spirito d’iniziativa, ma non dispone delle risorse e delle garanzie necessarie per avviare un’attività di tipo imprenditoriale.

Sostieni la voce libera della cooperazione

Cari lettori e sostenitori della cooperazione,

Cooperative Italia è nato con una missione chiara: offrire una piattaforma informativa dedicata ai temi della cooperazione, economia, lavoro, agricoltura, terzo settore, innovazione sociale e innovazione d'impresa. Da sempre, ci impegniamo a fornire contenuti accurati, approfonditi e imparziali, perché crediamo in un media libero e indipendente.

Se condividete la nostra visione e la nostra passione, vi invitiamo a sostenerci. Ogni contributo, anche il più piccolo, fa la differenza.

svg