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VI Rapporto Congiunturale Alleanza Cooperative: occupazione stabile, crescono le grandi coop

5 Ottobre 20152 min read

L’Alleanza delle Cooperative italiane ha redatto il VI Rapporto Congiunturale relativo al secondo quadrimestre del 2015.
Il report descrive la situazione della cooperazione italiana in un 2015 difficile per tante piccole e medie imprese.
Anche le cooperative sentono il peso della recessione, ma riescono a limitare gli effetti negativi stabilizzando i livelli occupazionali e dando maggior forza economica e contrattuale alle proprie aziende attraverso la stipula di accordi di collaborazione e di fusione.

Spicca soprattutto il dato relativo all’occupazione. Sette coop su dieci, infatti, sono riuscite a lasciare inalterati i livelli occupazionali sfruttando la peculiarità del logo alleanzamodello cooperativo.
Le cooperative, in quanto imprese che perseguono scopi sociali, possono decidere, infatti, di ridurre gli utili per mantenere i posti di lavoro. Molte coop hanno intrapreso questa strada, dando risposte ai propri dipendenti anche in periodo di crisi.
Ma un’altra soluzione per combattere gli effetti negativi della recessione è rappresentata dall’aggregazione. Ne sono la prova i dati sulle grandi e medie imprese cooperative che nel secondo quadrimestre del 2015 hanno visto crescere il proprio fatturato, mentre le piccole realtà cooperative hanno visto il proprio volume d’affari rimanere inalterato o addirittura peggiorare.
L’Alleanza delle Cooperative spinge le proprie associate a fondersi per aumentare le proprie dimensioni o stipulare accordi di collaborazione che possano consentire loro di accedere ai mercati esteri sopperendo così alla crisi della domanda interna.

Oltre a quelli appena forniti ci sono, però, anche dei dati negativi, che riguardano soprattutto la gestione della liquidità ed i debiti della P.A. e dei privati.
Il 49% degli intervistati definisce mediocre la gestione della liquidità ed il 15% la ritiene peggiorata.
Non migliora neppure la situazione dei pagamenti della pubblica amministrazione, visto che sette coop su dieci dichiara che non ci sono stati miglioramenti.
Il copione è lo stesso quando la controparte sono le imprese private: il 20% delle cooperative interpellate, infatti, ritiene siano aumentati i tempi di pagamento, mentre solo il 6% ha riscontrato una maggiore celerità.

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