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Latte: analisi e dettagli delle proposte dell’Alleanza delle Cooperative

25 Maggio 20164 min read

L’Alleanza delle Cooperative ha presentato ieri al ministro delle Politiche Agricole una serie di proposte per porre fine alla crisi del settore lattiero caseario. 

Riduzione della produzione, giusto prezzo per la vendita del latte alla stalla e maggiore coordinamento tra imprese ed istituzioni.
Sono queste le linee guida delle misure presentate dall’Alleanza che abbiamo avuto la possibilità di valutare e che vi presentiamo di seguito in maniera analitica:

  • Riduzione della produzione nazionale di latte: secondo le stime dell’Alleanza delle Cooperative, nel 2016/17 la produzione dovrebbe arrivare a 115 milioni quintali, ovvero più di 6 milioni di quintali rispetto al livello ritenuto ottimale.
    L’organizzazione di rappresentanza intende portare la produzione a 107 milioni di quintali attraverso l’erogazione di risorse di natura comunitaria, nazionale, ma anche privata.
    Un intervento che contrasti gli eccessi produttivi è a questo punto indispensabile. Nei giorni scorsi il Mipaaf ha lanciato un’iniziativa che prevede la distribuzione del latte agli indigenti, un’idea lanciata anche da Granarolo e che può dare un po’ di respiro ai produttori.
    L’Alleanza propone, invece, una soluzione di tipo strutturale con il coinvolgimento sia delle istituzioni europee che nazionali.
  • Istituzione di un Organismo Interprofessionale del settore lattiero caseario: da diversi mesi il mondo della cooperazione si fa portavoce della costituzione di organismo interprofessionale nel comparto del latte, un ente che fungerebbe da garanzia di trasparenza ed aiuterebbe la collaborazione tra produttori, industrie di trasformazione e grande distribuzione.
    Tra i compiti dell’organismo ci sarebbe quello di analizzare il mercato, collaborando in maniera attiva alla costruzione del prezzo. La sua presenza sarebbe anche fondamentale per individuare le pratiche sleali in seno alla gdo e alle industrie di trasformazione e per tutelare, dunque, in maniera reale gli allevatori.
  • Campagne di educazione alimentare: l’educazione è fondamentale, anche e soprattutto in un settore come il lattiero caseario. La disinformazione sulle proprietà organolettiche del latte è imperante, anzi sul web sono in crescita i portali che veicolano informazioni false sugli effetti del latte sull’organismo umano.
    Di qui la necessità di attivare delle campagne di educazione alimentare su base nazionale, prevedendo tra le altre cose la possibilità di portare i ragazzi delle scuole nelle industrie di trasformazione per mostrare loro come viene lavorato il latte e come va avanti l’intera filiera produttiva.
  • Campagna “Latte nelle scuole”: sempre in tema di educazione alimentare l’Alleanza propone un campagna all’interno delle scuole sulla storia ed i valori del latte italiano.
    Secondo l’organizzazione di rappresentanza è fondamentale mettere in risalto l’aspetto territoriale delle produzioni, facendo conoscere alle giovani generazioni le migliori aziende e le migliori specialità lattiero casearie della propria regione.
    Le coop si propongono come attore primario di questa operazione, in quanto simbolo della valorizzazione del territorio e modello d’impresa dall’alto impatto sociale.
  • Maggiore collaborazione tra le istituzioni e le imprese per la realizzazione delle misure intraprese in sede nazionale ed europea superando così lo scoglio della burocrazia che impedisce a diverse aziende di accedere ai fondi messi a disposizione da Bruxelles.
    Per ovviare a questo problema l’Alleanza propone la nomina di una figura ad hoc per affrontare questa fase delicata e garantire l’attuazione delle misure deliberate.
  • Promozione del Made in Italy: L’Italia ormai è invasa da prodotti a basso costo provenienti da tutta Europa. Una recente indagine commissionata da Ismea ha rivelato come i consumatori italiano sia disposti a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto di provenienza certificata italiana.
    Risulta, dunque, indispensabile promuovere le specialità tipicamente italiane, anche nel comparto lattiero caseario. L’Alleanza appoggia l’accordo tra il Mipaaf e la Gdo per la promozione nelle catene di distribuzione del latte 100% italiano, ma chiede di inserire un elemento di salvaguardia dell’equa retribuzione dei produttori.

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