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Voluntary disclosure: un successo inaspettato?

23 Febbraio 20152 min read

Chissà se il Governo si sarebbe aspettato un successo così importante della Voluntary Disclosure? La normativa sul rientro dei capitali sembra destinata a portare nelle casse dello Stato ingenti risorse (circa 6 miliardi di euro).
Secondo il quotidiano La Stampa le adesioni sarebbero sorprendentemente elevate.
I contribuenti sono disposti a dichiarare i propri fondi in nero e spiegare le modalità attraverso le quali sono riusciti a crearli, pur di sfuggire alla mano pesante del fisco.
La normativa sulla Voluntary Disclosure prevede il pagamento delle tasse evase e dei relativi interessi, con sanzioni, però, enormemente ridotte per chi decide di autodenunciarsi.
Si tratta di un provvedimento che agisce nel senso della lotta all’evasione fiscale e che sembra portare a risultati quasi insperati.

27102014Pare addirittura che il numero di adesioni possa crescere ulteriormente qualora venisse innalzato il limite a partire dal quale l’evasione diventa reato. Al momento la soglia è di 50mila euro, con un innalzamento sopra il 100mila euro, molti contribuenti potrebbero trovare conveniente auto-denunciarsi e far rientrare i propri capitali in Italia.

L’operazione, però, non è semplice ed implica dei costi aggiuntivi. Per effettuare un calcolo preciso dei propri redditi bisogna rivolgersi a studi di commercialisti ed avvocati, i quali saranno chiamati ad esprimersi anche sulla convenienza o meno dell’auto-denuncia.
E qui emerge il punto più problematico. I commercialisti e gli avvocati dovranno avere l’obbligo di denunciare determinate situazioni elusive? Difficile stabilirlo.
Nel frattempo gli studi professionali stanno cercando di colmare il proprio gap in termini di competenze. Il più delle volte le loro conoscenze non sono sufficienti per svolgere operazioni di calcolo così complesse e delicate.
Per questo motivo sono aumentati i corsi professionalizzanti ed i seminari sulla materia, così come sono in fase di implementazione dei software che consentano il calcolo delle rendite finanziarie in forma anonima.
Una volta effettuata quest’operazione, bisogna valutare anche le modalità di rientro dei capitali e la successiva comunicazione al fisco.
Procedure estremamente complesse, che evidentemente non spaventano i contribuenti, attratti dalla possibilità di “pacificare” la propria situazione fiscale.

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