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L’Italia domina nella classifica delle cooperative vinicole col maggior fatturato

15 Aprile 20152 min read

L’Italia ed il vino: un binomio di successo. La tradizione vinicola del nostro paese non è seconda a nessuno.
Lo dimostrano anche i dati recenti, riferiti all’anno 2014. Cogeca, la Confederazione generale delle cooperative agricole dell’Unione europea, ha appena pubblicato uno studio dal titolo “Sviluppo delle cooperative agricole nell’Ue 2014″, nel quale vengono riportate le evoluzioni recenti dell’agroalimentare cooperativo italiano.
Si tratta di una vera e propria classifica che ordina le cooperative agricole dei paesi membri dell’Unione Europea in base al fatturato e ci aiuta ad avere un quadro più chiaro sul rendimento economico dei singoli settori.
Nelle prime trecento posizioni di questa graduatoria non è presenta alcuna coop vinicola.
A farla da padrone sono, invece, le cooperative produttrici di latte, carne e quelle dedite alla fornitura di servizi agricoli. Al primo posto troviamo proprio una coop operante nel settore delle forniture agricole, ovvero la tedesca Bay Wa.

28102014Che ruolo ha, dunque, la cooperazione vinicola all’interno del più ampio universo europeo?
Non di primissimo livello sembrerebbe. Ma c’è un dato che può consolare le imprese italiane.
Il nostro paese rimane, infatti, nettamente il leader del settore. La prima cooperativa vinicola che compare in graduatoria è proprio italiana e si tratta della Caviro, con un fatturato di 302 milioni di euro.
In generale tra le prime dieci coop produttrici di vino, sette provengono dall’Italia, mentre tre sono francesi. Di queste, due (CVC – Champagne Nicoleau Feuillatte e Alliance Champagne), come indicano i nomi stessi, producono champagne.
Per l’Italia troviamo in classifica anche Cantine Riunite & Civ – SCA, Mezzacorona SCA, Cavit, Gruppo Cevico, Collis Veneto Wine Group e Cantina Sociale Cooperativa di Soave.
Le cantine italiane rimangono, quindi, dei punti di riferimento importanti per l’intero ramo vinicolo e questo non può che essere un motivo di vanto. Il processo di globalizzazione ed i cambiamenti nello scenario macro-economico non hanno in alcun modo influito su una tradizione centenaria.
La cooperazione non è altro che la forma d’impresa migliore per esaltare la qualità di un prodotto che è il vero e proprio simbolo della produzione locale italiana.

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