Now Reading: La “nuova” scuola del Governo Renzi: tra assunzioni dei precari e presidi manager

Loading
svg
Open

La “nuova” scuola del Governo Renzi: tra assunzioni dei precari e presidi manager

23 Febbraio 20153 min read

Archiviato il capitolo lavoro, il Governo Renzi ha pronto un nuovo provvedimento atteso da molti mesi, quello sulla scuola.
Il lancio della campagna “La buona scuola” ha permesso un confronto tra insegnanti, presidi, studenti e rappresentanti delle istituzioni su come migliorare il settore scolastico, soprattutto dal punto di vista didattico.
Venerdì il Consiglio dei Ministri ufficializzerà il decreto legge, ma possiamo già individuare alcuni punti salienti che saranno parte integrante del Ddl.

classe-banchiLa misura più importante riguarda l’assunzione dei precari. In tutto dovrebbero essere circa 120mila, dunque qualche migliaia di unità in meno rispetto ai 150mila paventati.
C’è, però, grande incertezza sui criteri che verranno adottati per il processo di stabilizzazione degli insegnanti.
Un’eventuale regolarizzazione di massa dei precari rischierebbe di far venir meno due principi fondamentali: la valutazione professionale degli insegnanti e le esigenze delle singole scuole.
Per questo motivo il Governo sta studiando le possibili soluzioni. Una di queste contemplerebbe l’assunzione di quei professori che hanno coperto una cattedra vacante per più di 36 mesi.
Si dovrebbe tener conto anche dell’anzianità e delle graduatorie di istituto, in modo da collocare i professori nelle scuole maggiormente scoperte e attraverso i profili professionali richiesti.

L’intento dell’esecutivo è evitare i ricorsi che potrebbero fioccare qualora il decreto legge dovesse penalizzare alcune categorie di precari iscritti nelle liste.
Ma la regolarizzazione del mondo del precariato non è l’unica misura presente nel provvedimento.
Si interverrà anche dal punto di vista della didattica, fornendo maggiore autonomia alle scuole ed incentivando l’interdisciplinarità.
Crescerà, ad esempio, il potere dei presidi. Questi ultimi avranno maggiore autonomia finanziaria e potranno così decidere di dirottare le risorse dell’istituto verso determinati progetti didattici.
Essi stessi avranno il compito di valutare l’operato degli insegnanti e decidere se premiarli o meno attraverso incentivi remunerativi.
Una scuola, dunque, che diventa quasi un’impresa, con i presidi che svolgono alcune funzioni dei manager e gestiscono il proprio istituto attraverso criteri di efficienza e merito.

Per quanto riguarda, infine, i piani didattici, si cercherà di dare spazio a materie quali italiano, musica, sport ed arte, provando in questo modo a stimolare la creatività degli studenti. Al terzo ed al quarto anno delle scuole superiori verranno inserite anche discipline di stampo giuridico ed economico; allo stesso tempo si punterà alla digitalizzazione delle scuole, inserendo materie come il “coding” ovvero il pensiero computazionale ed incentivando l’utilizzo di tablet e del wi-fi.
È prevista, inoltre, l’implementazione dell’alternanza scuola-lavoro anche per i licei: le aziende saranno chiamate ad effettuare oltre 200 ore di stage con gli studenti delle scuole superiori, i quali saranno valutati anche in base al rendimento sul luogo di lavoro.

Sostieni la voce libera della cooperazione

Cari lettori e sostenitori della cooperazione,

Cooperative Italia è nato con una missione chiara: offrire una piattaforma informativa dedicata ai temi della cooperazione, economia, lavoro, agricoltura, terzo settore, innovazione sociale e innovazione d'impresa. Da sempre, ci impegniamo a fornire contenuti accurati, approfonditi e imparziali, perché crediamo in un media libero e indipendente.

Se condividete la nostra visione e la nostra passione, vi invitiamo a sostenerci. Ogni contributo, anche il più piccolo, fa la differenza.

svg

What do you think?

Show comments / Leave a comment

Leave a reply

svg