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Renzi accelera, Padoan frena: la Legge di Stabilità fra promesse e realtà

28 Agosto 20152 min read

In questi giorni il dibattito politico si sta concentrando sui contenuti della prossima Legge di Stabilità.
Ci sarà tempo fino al 15 ottobre per presentarla, ma il premier Renzi ha già lasciato intendere quali saranno alcuni punti cardine.

renziIl premier ha annunciato un imponente taglio delle tasse. Nelle intenzioni del Presidente del Consiglio c’è quella di eliminare la Tasi sulla prima casa e l’Imu sui terreni agricoli e sulle abitazioni di lusso.
Si tratterebbe di una riduzione delle entrate per un totale di circa 5 miliardi di euro. A queste risorse vanno aggiunte quelle per la riconferma del bonus Irpef, dei bonus edilizi e degli sgravi fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Per il 2017, invece, Renzi intende intervenire su Ires ed Irap, ovvero le imposte che colpiscono maggiormente imprese e lavoro.

I desiderata del premier si scontrano, però, con una realtà complessa per l’Italia, che deve fare i conti con i vincoli di bilancio imposti dall’Ue, e con un principio economico molto semplice, ribadito in questi giorni anche dal Ministro dell’Economia Padoan: per ogni riduzione delle entrate ci deve essere una contemporanea riduzione della spesa.
«Mi piacerebbe tagliare 50 miliardi di tasse domani, come molti mi suggeriscono. Magari» ha dichiarato Padoan nel corso del suo intervento al meeting di Cl «Ma la vera questione è il finanziamento dei tagli, ecco perché serve un orizzonte medio-lungo».
Non sarà facile trovare le risorse adeguate per coprire il taglio della Tasi e dell’Imu. Gran parte dei finanziamenti provenienti dalla spending review, infatti, verranno utilizzati per evitare l’aumento dell’Iva.
Il Governo sta studiando in questi giorni delle fonti alternative, confidando in ulteriori margini flessibilità che potrebbe fornire la Commissione europea considerate le riforme strutturali  che sta portando avanti l’esecutivo.
Renzi, questa volta, sarà chiamato a vincere una battaglia all’interno della sua stessa compagine governativa. Le promesse fatte in questi giorni di fronte alla platea del Partito Democratico e al meeting di Cl comporteranno un impegno personale del premier, perché dalla prossima Legge di Stabilità e dalla riforma istituzionale dipenderà gran parte del futuro del Governo.
Un’eventuale opposizione interna rappresenterebbe con ogni probabilità un punto di non ritorno per l’esecutivo.

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