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Accordo Italia-Svizzera: un ulteriore passo verso il rientro dei capitali

24 Febbraio 20152 min read

L’accordo siglato nella giornata di ieri tra Italia e Svizzera rappresenta una svolta storica nella lotta contro l’evasione fiscale. Dopo anni di ostruzionismo finalmente le autorità italiane potranno richiedere informazioni sui conti italiani depositati in Svizzera.
Si tratta di uno scambio di dati che aiuterà il fisco italiano ad analizzare eventuali situazioni anomale, eliminando di fatto uno dei paradisi fiscali più attraenti per i cittadini italiani.

Agenzia delle EntrateL’accordo dovrà essere ratificato da entrambi i Parlamenti ed in Svizzera dovrà essere sottoposto a referendum.
I tempi di entrata in vigore sono stimabili in due anni, ma una volta avvenuta la ratificazione, le autorità potranno richiedere informazioni sulla situazioni anomale verificatesi a partire dal giorno dopo la stipula dell’accordo.
A partire dal 2018, inoltre, lo scambio di dati avverrà in maniera automatica.

Prima dell’accordo stipulato nella giornata di ieri, la Svizzera faceva parte della “black list” italiana che racchiude tutti i paesi poco collaborativi in materia fiscale.
Molti contribuenti hanno sfruttato per anni il segreto bancario vigente in territorio elvetico per depositarvi i propri fondi, senza dover giustificare la propria provenienza.
La crisi economico-finanziaria ha costretto la Svizzera ad adeguarsi ai nuovi parametri Ocse, obbligando le proprie banche ad una maggiore tracciabilità delle transazioni finanziarie.

Di questa operazione ne gioverà certamente il fisco italiano. Secondo il premier Matteo Renzi rientreranno in Italiani tanti miliardi di euro, il Ministro Padoan vede nell’accordo con la Svizzera un’operazione che porterà dei risultati soprattutto nel lungo periodo.
I contribuenti, infatti, non saranno più incentivati a depositare i propri capitali nelle banche svizzere e, quando lo faranno, il fisco potrà scovare le anomalie con maggiore facilità.
I benefici dell’accordo Italia-Svizzera interessano anche la Voluntary Disclosure. La semplificazione dei controlli spingerà molti contribuenti a “pacificare” in maniera volontaria la propria situazione fiscale, sfruttando le sanzioni amministrative e penali dimezzate.
La stessa assenza della Svizzera dalla “black list” renderà le ammende ancora meno costose e faciliterà il rientro dei capitali nel nostro paese.

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