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Vino: l’esito dell’incontro tra il ministro Martina ed il commissario Hogan

26 Gennaio 20162 min read

Si è svolto ieri un incontro a Bruxelles tra il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina ed il commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan.

Diverse le tematiche affrontate, come la semplificazione Pac, il caso Xylella e soprattutto la protezione della denominazione e della varietà dei vini.
In questi mesi è stata presentata al Parlamento europeo una bozza sulla liberalizzazione della denominazione dei vini.
vino martinaQuesto consentirebbe, ad esempio, ad imprese estere di riportare sull’etichetta dei propri vini nomi quali aglianico, greco, sangiovese, lambrusco, ecc ovvero vini di qualità tipicamente italiani.
Secondo Coldiretti un simile atto di liberalizzazione potrebbe costare all’Italia addirittura 3 miliardi di euro arrecando un danno enorme dal punto di vista dell’export agroalimentare. Per questo le associazioni di categoria ed le istituzioni si sono mobilitate chiedendo chiarimenti al commissario Hogan.
Il ministro Martina – riporta il Mipaaf in un comunicato – ha confermato nuovamente la netta contrarietà dell’italia a ipotesi di liberalizzazione dell’uso dei nomi dei vitigni, ribadendo la necessità di non cambiare le attuali norme che regolano l’utilizzo delle denominazioni dei vini. A tale proposito il commissario Hogan ha dato rassicurazioni sul fatto che non c’è alcuna intenzione di pervenire a modifiche che penalizzino l’attuale modello del sistema vitivinicolo italiano di qualità“.
Le organizzazioni di rappresentanza dei produttori agricoli hanno accolto in maniera positiva l’esito dell’incontro tra Martina ed Hogan: “L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – spiega la coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Ruenza Santandrea – riscontra con soddisfazione il parere positivo espresso ieri dal commissario Hogan in merito ai vini identitari e alla loro tutela. Ora attendiamo fiduciosi il ritiro della bozza dell’atto delegato sulle liberalizzazioni, ricordando che la stesura attuale non è in linea con quanto dichiarato”.  

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