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Vinitaly, Gardini concorda con la Premier Meloni: respingere la demonizzazione del Made in Italy agroalimentare proveniente dall’Europa

5 Aprile 20232 min read

L’agricoltura italiana e il settore vitivinicolo cooperativo stanno riscontrando molto successo grazie alla loro attenzione alla sostenibilità e alla loro importante posizione nel mercato globale. Nonostante tutto è fondamentale mantenere l’attenzione sulla protezione dell’agroalimentare Made in Italy, per garantire che i prodotti italiani siano riconosciuti per la loro qualità e la loro autenticità in tutto il mondo.

Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, concordando con quanto detto dalla Premier Meloni in visita al Vinitaly, ha dichiarato: «Siamo pienamente d’accordo con la premier Giorgia Meloni. Respingiamo con forza ogni forma di demonizzazione del nostro agroalimentare Made in Italy che arriva dall’Europa. La filiera vitivinicola cooperativa è tre volte italiana: per prodotto, produttori e territorio. Le eccellenze dei vini delle nostre regioni sono un volano di economia e di sviluppo, di cura e manutenzione dei paesaggi e del suolo, ma non solo. Esprimono un valore culturale, identitario ricercato nel mondo che fa del nostro vino uno degli alfieri dei prodotti di punta dell’agroalimentari del Belpaese. Non è un caso che assieme ai formaggi sia tra i principali prodotti vittime dell’Italian Sounding».

Il presidente Gardini sostiene che gli investimenti nel settore vitivinicolo hanno raggiunto grandi traguardi, che hanno portato ad un aumento del fatturato e dell’occupazione, generando un indotto che supera le 400 mila persone. 

Inoltre, Gardini ha affermato che in tema di sostenibilità, le cantine cooperative sono impegnate verso un’economia sempre più sostenibile e green, con investimenti che superano i 700 milioni di euro negli ultimi 10 anni e di cui 110 milioni sono stati investiti nell’ultimo anno, consolidando sempre di più quello che è un passaggio effettivo verso una necessaria transizione ecologica. Inoltre, le cantine si stanno impegnando sempre di più nell’intraprendere iniziative riconducibili alle principali tematiche dello sviluppo sostenibile.

Infine, il presidente di Confcooperative ha criticato le normative comunitarie in materia di sostenibilità per le imprese, affermando che l’Europa continua ad importare prodotti agricoli provenienti da paesi in cui si utilizzano prodotti chimici vietati in Italia e in Europa da decenni. 

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