Confcooperative ha organizzato un convegno intitolato “L. 33/2023, un nuovo patto tra generazioni” per discutere della legge quadro sugli anziani, anche se ancora in attesa di alcuni decreti attuativi. La manifestazione ha visto la partecipazione di esperti, professionisti socio-sanitari, istituzioni e associazioni rappresentative del mondo della cooperazione.
Durante il convegno sono stati sottolineati alcuni problemi relativi alla situazione degli anziani in Italia, come la fragilità, la solitudine e l’abuso del pronto soccorso per la mancanza di un’adeguata assistenza domiciliare.
Sussidiarietà e presa in carico degli anziani
Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente Accademia per la Vita, ha evidenziato l’importanza della sussidiarietà e della presa in carico degli anziani in un continuum assistenziale e affettivo. “Abbiamo 14 milioni di anziani. Sono una risorsa anche quando non si muovono: è il magistero della fragilità. Quando esercitano il ruolo da nonni il loro impatto vale una manovra finanziaria. È un popolo nuovo sul quale non c’è pensiero. Abbiamo 2,7 milioni di anziani a casa lasciati alla loro merce. Poi c’è la solitudine che riguarda tutti e anche su questo non ci pensa nessuno”,
Roberto Bernabei, Presidente Italia Longeva, ha sottolineato come la fragilità sia il primo segnale dell’invecchiamento e abbia bisogno di una diagnosi precisa e di interventi mirati. “Questa è una legge epocale- ha aggiunto Bernabei-ma ha bisogno di un’analisi dettagliata e complessiva basata su numeri certi”.
Spazio alle istituzioni per fare il punto sui decreti attuativi.
Maria Teresa Bellucci, Viceministro del lavoro e delle politiche Sociali ha annunciato l’avvio del percorso per la definizione dei decreti attuativi in condivisione con le parti sociali e gli ordini professionali. Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha invece sottolineato la necessità di trovare le risorse adatte e fare attenzione ai decreti attuativi per garantire equità nel sistema di assistenza agli anziani
Proposte della cooperazione
Le proposte della cooperazione sono state illustrate da Giuseppe Milanese, Presidente Confcooperative Sanità e da Stefano Granata, Presidente Confcooperative Federsolidarietà. Tali proposte si basano sull’integrazione tra professionisti e servizi socio-sanitari, sul potenziamento dell’assistenza domiciliare e sulla riduzione delle diseguaglianze territoriali dei servizi.
Per il presidente Milanese “stiamo legando in un unico sistema medici, infermieri, farmacisti per ridurre ricoveri non appropriati. Abbiamo 59 milioni di giornata di degenza e il 30% delle giornate di degenza sono inappropriate. Valgono 4,5 miliardi di euro. Si potrebbero evitare con assistenza domiciliare vera, riducendo i trasferimenti monetari, migliorando e potenziando i servizi. Possiamo fare tutto questo con 111.000 operatori specializzati”.
Secondo il presidente Granata “Il primo passo è ridurre le diseguaglianze. I territori non sono tutti uguali. Tra Rsa e assistenza domiciliare c’è una prateria in mezzo con bisogni a cui dare risposte. L’abitare, il tempo libero, la mobilità, con un’ampia popolazione anziana che può fare scelte e va resa protagonista. Portare innovazione e sperimentare, ecco cosa deve fare la cooperazione e l’economia sociale può rendersi protagonista nella costruzione di un nuovo modello di welfare inclusivo. In questi giorni in Parlamento si depositano disegno di legge su nuovi albi professionali. L’istituzione di albo è l’esaltazione di un rapporto individualista che perde di vista lo spirito comunitario che va reinnestato dalla cooperazione recuperare il senso di comunità”
Spazio anche al confronto con gli enti e le professioni
Durante il convegno sono stati riportati interventi di enti professionisti che hanno evidenziato l’importanza di ripensare il ruolo delle professioni sociosanitarie, dell’individuazione di nuovi modelli di welfare che mettano le persone al centro e della mutualizzazione delle risorse per affrontare la sfida dell’assistenza agli anziani.
Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative, ha concluso il convegno dichiarando la massima disponibilità della cooperazione a contribuire alla definizione dei decreti attuativi, sottolineando l’importanza di una risposta complessiva alla situazione degli anziani in Italia.
“La vera sfida che ci aspetta –ha concluso Gardini– è quella di prenderci cura delle persone, di rimettere le persone al centro. Il Covid ha accelerato l’evidenza di una situazione su cui troppo a lungo non si è intervenuti e che richiede una risposta complessiva. La visione troppo centralista del socio sanitario non ha trovato allineamento con le nuove necessità. Sulla Legge 33 siamo a disposizione per continuare a dare il nostro contributo”
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