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Tempo di crisi o di opportunità? L’immobilismo non produce cambiamento!

20 Aprile 20122 min read

C’è crisi, c’è crisi” è l’affermazione, sostenuta in tono canzonatorio, dei simpatici presentatori di Striscia la notizia. Come dire, ogni agire umano, anche il più ridicolo, è riconducibile e giustificabile a questo tempo di crisi.

crisi mercato immobilismoE dietro questo termine è uso e costume umano nascondersi per mascherare ogni forma di fallimento o, peggio, di immobilità: meglio non muoversi dalla propria zona comfort e attendere tempi migliori. Mi è toccato così osservare venditori, amministratori, dirigenti, ma anche persone alle prese con la quotidianità, praticamente ferme, statiche, decisamente poco reattive, subire questo tempo.

Che la crisi ci sia è innegabile. Tuttavia è altrettanto innegabile che in tanti, la crisi, abbia fatto breccia nella mente, e da lì continui a paralizzare ogni iniziativa minando motivazioni e agire.

Qualche tempo fa qualcuno mi spiegava che nei paesi orientali la parola crisi si compone di quattro segni: due hanno come significato <distruzione>, due <opportunità>. Nella sua etimologia latina e greca, significa <svolta>, cambio di direzione.

Si tratta di scegliere da che parte stare o, se preferite, da che parte osservare la crisi: se come distruzione, prima o poi esaurirà ogni nostra energia e ogni buona intenzione con il solo (prevedibile) risultato di demolire quanto, non senza fatica e utilizzo di risorse, si è costruito. Se la si coglie come opportunità è questa l’occasione per mettere in gioco tutte le competenze acquisite, magari apportandone di nuove, al fine di progettare e pianificare un agire diverso, più da protagonisti e da artefici del proprio divenire. Progettare e realizzare il cambiamento.

In questo secondo caso occorre una buona dose di coraggio utile a superare ogni resistenza: insomma assumere un vero e proprio atteggiamento da leader, fortemente motivato e intenzionalmente orientato ai risultati.

Quali sono le risorse e le competenze sulle quali puoi contare? Quali le resistenze che frenano ogni tua iniziativa?

In una battuta conclusiva, prima di riprendere in seguito il discorso: tu da che parte stai?

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One Comment:

  • Carlo

    Maggio 24, 2012 / at 3:48 pm

    È vero.. ora più che mi ci si deve reinventare. Non è cosa facile, ma star fermi cercare giustificazioni non serve a nulla. Rimboccarsi le maniche, è questo il must!

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