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Startup: le proposte del Governo per sviluppare l’ecosistema innovativo

15 Dicembre 20152 min read

Creazione di quartieri digitali, implementazione dell’open innovation, credito d’imposta agevolato per le imprese che vogliono avviare attività di ricerca con le startup e modifica della normativa sull’equity crowdfunding.
Sono questi i provvedimenti che intende portare avanti il Governo per far crescere l’ecosistema delle startup in Italia.

Ad esporre i piani dell’esecutivo è stato Paolo Barberis, consigliere per l’Innovazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso dell’Open Summit 2015, startupl’evento organizzato da StartupItalia per premiare le migliori dieci startup italiane del 2015.
Barberis ha parlato dei risultati raggiunti da questo Governo in materia di innovazione e lavoro, citando il Jobs Act ed iniziative come Italia Login ed il piano banda ultralarga.
Per aumentare il numero e la competitività delle startup italiane è necessario, però, uno step ulteriore. L’esecutivo è intenzionato ad intervenire in alcuni ambiti chiave che consentiranno alle imprese di dialogare in maniera continua con le startup e agli investitori privati di dirottare maggiori risorse verso le aziende innovative.

Una delle proposte riguarda la creazione di “quartieri digitali“, ovvero di spazi all’interno delle città adibiti al co-working e alle attività digitali. L’idea è anche di effettuare una mappatura degli immobili che possono essere utilizzati per realizzare co-working e sviluppare la cultura collaborativa e digitale.
L’intento del Governo, inoltre, è aumentare la quantità di capitale di rischio, che nel nostro Paese è fermo a livelli estremamente bassi, soprattutto se paragonato agli Stati Uniti e al Nord Europa.
Tra i provvedimenti in agenda c’è, dunque, l’aumento del credito d’imposta per quelle aziende che stipulano contratti di ricerca e sviluppo con le startup, ma anche la modifica della normativa sull’equity crowdfunding, ovvero il sistema di raccolta fondi online che permette agli investitori di acquisire quote delle startup finanziando le attività delle stesse.
La nuova regolamentazione dovrebbe eliminare le soglie oltre le quali gli investitori sono obbligati a rivolgersi alle banche per effettuare un finanziamento di natura privata.

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