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Startup: cosa ci dice la relazione annuale del Mise

14 Febbraio 20173 min read

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato al Parlamento la Relazione annuale 2016 sullo stato di attuazione della normativa su startup e PMI innovative. 

Sono passati ormai più di quattro anni dall’approvazione del Decreto Crescita 2.0, ovvero il provvedimento con il quale lo Stato italiano ha iniziato a promuovere la diffusione di startup innovative, provando a colmare il gap – esistente ancora oggi – con le altre nazioni europee.
Ogni anno il Mise relaziona al Parlamento e mostra l’andamento dell’ecosistema innovativo nel nostro Paese. Negli ultimi anni ci sono stati ulteriori interventi legislativi. L’ultimo in ordine di tempo riguarda la Legge di Stabilità, approvata lo scorso dicembre, che cerca di incentivare gli investimenti nelle startup, aumentando le detrazioni per gli investitori e inserendo altre agevolazioni, come l’iper-ammortamento su beni 4.0.

growitup-startupSecondo i dati del Ministero dello Sviluppo economico, al 31 dicembre 2016, sono iscritte nel Registro speciale della Camera di Commercio 6.745 startup innovative, un numero in crescita del 31% su base annua e del 112% rispetto a due anni fa. Come era facile prevedere, dunque, il ritmo di crescita è abbastanza sostenuto.
L’area territoriale che cresce in maniera più spedita è il Nord-Ovest (+30,7%). Nel 2016, inoltre, abbiamo un risultato per certi versi storico: per la prima volta, infatti, una provincia italiana supera quota mille startup innovative. Si tratta, ovviamente, di Milano che può annoverare 1.040 startup, corrispondenti al 15% del totale nazionale.
Se guardiamo, invece, all’incidenza delle startup sulle società di capitali, la prima regione è il Trentino Alto Adige, dove 10 società di capitali su 1000 sono una startup innovativa.

Per quanto riguarda, invece, i settori di attività, il 75% opera nel campo dei servizi: nello specifico il 41% è attivo nel settore dei servizi informatica e software, il 27% nei servizi R&S e attività professionali e tecniche ed il restante 7% rientra nella categoria “altri servizi alle imprese”.
In settori dedicati principalmente alla ricerca di soluzioni innovative, come quello della ricerca e sviluppo, troviamo un’incidenza maggiore delle startup sulle società di capitali. Nei servizi R&S, infatti, ogni 100 società di capitali 25 sono startup innovative.

L’universo innovativo cresce anche in materia di capitale umano. In totale, infatti, ci sono 25.622 soci (in media 4,12 per startup) e 9.169 dipendenti (3,49 per impresa), per un totale di 34.979 persone che operano nel settore delle startup innovative, con una crescita del 44,8% nell’ultimo anno.
Anche le PMI innovative presentano un andamento simile, se non addirittura migliore delle startup. Come riporta il Mise, infatti, oggi in Italia ci sono 434 PMI innovative. La crescita è ancora più imponente rispetto alle startup, basti pensare che il 30 giugno 2016 erano solo 204 le PMI innovative registrate. Come rileva il Ministero dello Sviluppo, la maggior parte sono ex-startup innovative che hanno deciso di passare da un registro ad un altro della Camera di Commercio.

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