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Sorpresa Bce: abbassati i tassi d’interesse

10 Marzo 20162 min read

Gli effetti del Quantitative Easing sono stati fin qui deludenti, portando addirittura, negli ultimi giorni, a rivedere al ribasso le stime sull’inflazione dell’area Ue. 
Di qui la decisione sorprendente di Mario Draghi di abbassare notevolmente i tassi di interesse e di aumentare la cifra stanziata per acquistare titoli di Stato.

Nello specifico il presidente della Bce ha tagliato il tasso di riferimento (refinancing rate) dallo 0,05% a zero (minimo storico), quello sui depositi da -0,30 a eurogruppo-0,40% e la marginal lending facility dallo 0,30 allo 0,25%.
Ma soprattutto è stata aumentata da 60 a 80 milioni di euro al mese la quantità di risorse da impiegare per l’acquisto di titoli pubblici. La Bce ha inoltre stabilito che anche i bond emessi da aziende non finanziarie potranno essere acquistati attraverso il Quantitative Easing, purché abbiano un rating di investimento.
Il tutto nonostante la forte opposizione della Germania – fin dall’inizio fortemente contraria ad un tipo di politica monetaria espansiva – culminata con il non voto odierno da parte del presidente della Bundesbank Jens Weidmann.

La scelta coraggiosa della Banca centrale europea arriva in un momento in cui l’inflazione è stata rivista al ribasso, con una previsione del +0,1% per il 2016, ben lontana, dunque, dal +2% auspicato all’inizio del Qe.
La paura della deflazione ha portato così Mario Draghi a scegliere di ridurre drasticamente i tassi di interesse e di rafforzare le misure di politica espansiva, decidendo, tra l’altro, di mantenere questi livelli almeno fino a marzo 2017.
Le borse hanno subito reagito positivamente, con Milano che guadagna 3,7 punti percentuali e tutti i principali listini che si attestano sopra il +1%. A spiccare il volo sono soprattutto le banche, come testimoniano i dati di Unicredit (+8%) ed Intesa San Paolo (+5%).
Crolla il valore dell’euro sul dollaro, passato da 1,10 a 1,085.

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