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Simone Gamberini nuovo presidente Legacoop

6 Marzo 20236 min read

Si è concluso il 4 marzo il 41° Congresso nazionale Legacoop , “L’impresa del futuro:cooperativa per tuttə”. Due giornate piene di partecipazione all’insegna delle testimonianze e degli interventi  dei delegati cooperatori. Al termine dei lavori la Direzione nazionale eletta dal congresso si è riunita nominando per acclamazione il candidato unitario Simone Gamberini a nuovo presidente di Legacoop Nazionale.
Sono stati eletti alla carica di vice-presidente Attilio Dadda, presidente Legacoop Lombardia e Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali. Gamberini succede a Mauro Lusetti, che termina il suo mandato dopo 9 anni. 

 “Permettetemi di ringraziare Mauro Lusetti, in questi anni abbiamo costruito una metrica comune che ha avuto nella lealtà e nella condivisione degli obiettivi comuni i suoi tratti distintivi, anche in questi mesi di convivenza congressuale in giro per l’Italia”. Ha detto Gamberini rivolgendosi al presidente uscente.

La nostra intervista all’ex presidente Mauro Lusetti in occasione di Coopstartup 2015.

Nel suo discorso di fine mandato Lusetti ha replicato: “Dopo 10 anni posso dire di aver contato su un capitale di persone passionali e competenti, che mi hanno sostenuto rendendo quest’esperienza ricchissima. Passo il testimone a un Cooperatore con la C maiuscola.” – ha replicato Lusetti – “Uomo d’esperienza e grande visione, che darà slancio alla nostra Associazione. Chiudo il mio mandato soddisfatto, orgoglioso, commosso. Arrivederci a tutti!”.

Nel suo primo intervento il neo presidente ha sottolineato: “ La sfida decisiva per le cooperative riguarda la propria identità, la vocazione a tenere insieme interessi individuali di socie soci e quelli collettivi della comunità, per rispondere a bisogni di tutela e uguaglianza dei più deboli”

Con la scommessa di sempre: generare quotidianamente efficienza e solidarietà, continuare l’esercizio della funzione sociale che ci è stata affidata dalla Costituzione e contribuire a ricostruire un nuovo ascensore sociale, che deve garantire un alto rapporto tra qualità della vita e qualità del lavoro, ridurre gli attuali gap di genere e generazione e favorire pari opportunità di partecipazione e crescita per tutti. In questi termini, il movimento cooperativo può partecipare da vero protagonista e da attore dell’economia sociale di stampo europeo. Rimettendo la cooperazione al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, candidandosi a rappresentare un’opportunità per la sua crescita inclusiva e sostenibile”.

Continuare la scalata verso una sostenibilità a 360° e verso una reale transizione ecologica e digitale continuerà ad essere il centro delle azioni, dei servizi e dei progetti messi in atto dalle cooperative.

“In concreto dobbiamo mettere la cooperazione al centro dell’agenda politica, affermando con forza che siamo un’opportunità per l’Italia, che possiamo essere soggetti attivi delle tante transizioni che viviamo. Dobbiamo passare dalla “richiesta”, alla “proposta”. ci candidiamo ad essere attori della transizione ecologica e della sostenibilità, con le nostre filiere dell’agroalimentare, i processi di economia circolare cooperative, le eccellenze in tema di riuso e riciclo, i processi di rigenerazione urbana, sociale e culturale”, ha proseguito Gamberini. “Attori della transizione digitale, che vogliamo democratica e mutualistica, valorizzando le sperimentazioni di piattaforme digitali cooperative per diffonderle in larga scala, proponendo il mutualismo digitale, essenziali per il futuro delle cooperative e della società intera”.

Altro tema centrale nel discorso del neo presidente è stato il lavoro.  Gli appalti pubblici a causa dell’inflazione galoppante e dei rincari energetici non coprono più i costi sostenuti dalle imprese e per tale ragione, secondo i rappresentanti delle cooperative, è necessario adeguare i contratti al costo dell’inflazione. Solo così sarà possibile salvare i posti di lavoro delle persone che operano nella comunità.

“Vogliamo garantire a chi lavora nelle nostre cooperative un lavoro dignitoso, ben pagato, nel pieno rispetto dei CCNL. E questo chiama direttamente in causa le responsabilità del settore pubblico, con il quale molte delle nostre cooperative lavorano: è inaccettabile- afferma Gamberini– che il pubblico generi lavoro povero, ricorrendo ad appalti al massimo ribasso più o meno mascherato. Se l’inflazione si stabilizzerà su tassi superiori al passato, va messo un limite. Un servizio non può diminuire in valore reale, ma dovrà essere adeguato. Solo così si potrà competere veramente sulla qualità del servizio e non più sul ribasso dei costi, scaricandolo sui lavoratori. Noi non possiamo limitarci a dire che il mercato non consente condizioni migliori; vogliamo invece impegnarci per promuovere un nuovo partenariato tra pubblico, privato e privato sociale. Un partenariato solidale che non veda nella concorrenza l’unica pietra angolare nei rapporti tra pubblica amministrazione e imprese, ma che assegni un valore essenziale alla fiducia reciproca, alla legalità, alla correttezza, alla trasparenza. Occorre, insomma, affermare una prassi di co-programmazione e di co-progettazione che consenta di garantire servizi di qualità senza comprimere i diritti dei lavoratori».

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