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Servizio civile: più posti per i giovani impegnati nel sociale

8 Febbraio 20223 min read

Il ministro delle Politiche Giovanili, Fabrizia Dadone, ha annunciato ulteriori risorse e posti disponibili per il Servizio Civile Nazionale. Nello specifico sono in arrivo un decreto e un bando che consentiranno ad altri 8mila ragazzi di fare un’esperienza come operatori volontari nel mondo del terzo settore. 

«Al bando precedente che includeva circa 56.200 ragazzi – ha dichiarato la ministra Dadone al Sole 24 Ore – erano arrivate ulteriori domande rispetto ai posti che si era riusciti a coprire con le risorse. Grazie a una ricognizione all’interno del Dipartimento politiche giovanili sia sul lato delle risorse politiche giovanili, sia dal lato Servizio civile universale ci ha consentito di individuare economie di gestione non spese e ancora utilizzabili. In tutto 43 milioni che con il decreto di oggi destiniamo a riaprire il bando per oltre 8mila posti, arrivando a un totale di quasi 64mila ragazzi».

Rigenerazione culturale, ambiente e digitale: nuove skills per i giovani

Sarà, dunque, un numero record per il Servizio Civile che per la prima volta supererà quota 60mila operatori impiegati. Le tantissime richieste che stanno provenendo dai giovani di tutta Italia rappresentano sicuramente una bellissima notizia per tutto il mondo del non profit. Sono sempre di più i ragazzi che vogliono impegnarsi nel sociale e mettersi in gioco nelle attività legate alla rigenerazione urbana, alla transizione digitale e quella ecologica

Per questo motivo, la stessa Ministra Dadone ha annunciato anche l’uscita di un bando del Pnrr all’interno del quale troverà spazio pure il Servizio Civile Universale Digitale. 

Confcooperative: il servizio civile un viatico per entrare nel mondo del lavoro

«È molto positivo – ha commentato Confcooperative Federsolidarietà in una nota stampa – l’ampliamento dei posti per il servizio civile da 56.000 a 64.000 e non solo per per gli enti che promuovono il welfare e lo sviluppo locale anche in questo momento pandemico. È rilevante, soprattutto, per i giovani che al termine di questa esperienza risultano irrobustiti per competenze e per opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro, oltre che felici per aver dato un contributo fattivo al territorio e alla società. Alla crescita delle competenze si aggiunge anche la percentuale di occupazionale rilevante che riguarda almeno il 40% dei giovani entro l’anno dallo svolgimento del servizio civile. Senza tralasciare il plus salariale nell’immediato a favore di chi può vantare tale esperienza rispetto ai coetanei che non partecipano ai progetti».

Uno dei prossimi passi annunciati dal Ministero della Gioventù è, infine, la certificazione delle competenze acquisite dai ragazzi durante i progetti di servizio civile. Al momento, infatti, i giovani possono solamente dichiarare di avere effettuato il servizio civile senza un attestato che certifichi le skills messe a punto nel mondo del non profit.

 

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