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Servizi pubblici locali: tra costi record ed inefficienze croniche

23 Marzo 20153 min read

I servizi pubblici locali sono un problema reale nel nostro paese. Dopo tanti di anni di discussioni, referendum e proposte di legge la questione della gestione pubblica o privata di acqua, rifiuti e trasporti non è stata ancora risolta.
Il fallimento del modello delle partecipate rappresenta l’emblema della crisi di un sistema, incapace di garantire ai propri cittadini servizi efficienti a costi accettabili.

TAXAccade, al contrario, che in dieci anni i costi dei servizi pubblici siano cresciuti tre volte tanto rispetto agli altri paesi europei e che contemporaneamente la loro qualità non sia affatto aumentata.
Secondo un’indagine di Confartigianato, infatti,  dal 2004 al 2014 le tariffe per l’acqua sono aumentate in media del 95,8%. Numeri enormi che collocano l’Italia agli ultimi posti europei nel rapporto tra costi e servizi offerti.
L’aumento medio delle prestazioni legate all’acqua nei paesi Ue è, infatti, del 34,9%. In Italia, se consideriamo l’inflazione cumulata (21,1%), il rincaro medio annuo è stato addirittura del 7,5%.
Nel 2014, ogni famiglia italiana ha speso in media 355 euro di sole bollette per l’acqua, con dei picchi nella città di Firenze di 563 euro.
E non si tratta di un problema circoscritto alla gestione idrica. Il costo dei trasporti pubblici locali, per fare un esempio, è cresciuto del 16,2% negli ultimi cinque anni, mentre quello dei rifiuti solidi urbani ha visto un aumento pari al 61,9% negli ultimi dieci anni, più del doppio rispetto ai dati dell’Eurozona.

Appare evidente, dunque, che ci troviamo di fronte ad un sistema totalmente inefficiente; e a questo punto non è solo un problema di gestione pubblica o privata, ma di capacità manageriale, di scelte politiche nonché di corruzione degli apparati amministrativi.
Come abbiamo più volte sottolineato, infatti, al cospetto di costi cresciuti in maniera esponenziale, non è aumentata di pari passo la soddisfazione dei cittadini rispetto alla qualità dei servizi offerti.
Come riporta il Corriere della Sera, ad esempio, solo il 53% degli italiani esprime giudizi positivi sul sistema dei trasporti pubblici locali, Un dato che colloca l’Italia al terzultimo posto tra i paesi dell’Unione Europea dietro solo a Cipro (49%) e Malta (31%).
Stessi risultati anche nelle indagini sulla pulizia delle città, dove le realtà comunali nostrane, fatta eccezione per Verona, si trovano agli ultimi posti.
È necessario, dunque, un ripensamento dell’intero sistema dei servizi pubblici locali, cercando di evitare riflessioni di principio che il più delle volte non contemperano le vere risoluzioni ad un problema ormai cronico per il nostro paese.

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