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Self marketing e mercato del lavoro

11 Marzo 20123 min read

Verso dove vado e, soprattutto, come ci vado? Un antico proverbio orientale recita così: “nessuno riesce a colpire un bersaglio che non vede”. E’ ciò che accade a quanti, nell’affanno della ricerca di un posto di lavoro, inviano, trasmettono, spediscono, passano “brevi mano” (talvolta accompagnati da una buona parola!), curriculum vitae ad un numero pressoché infinito di aziende, nella speranza che sortiscano qualche effetto.

Il curriculum, nel migliore dei casi preceduto anche da una lettera di presentazione, è da sempre considerato il veicolo migliore per farsi “pubblicità”. Nulla da eccepire, ma è altrettanto vero che, e qui assume significato il proverbio citato, senza un’idea precisa dell’attività lavorativa più congeniale alle proprie capacità e la mancata applicazione delle strategie più idonee per colpire quel determinato bersaglio, il tutto diventa vano.

È in questo contesto che si inserisce una intenzionale attività di self marketing, vale a dire: l’insieme delle azioni volte a rendere maggiormente appetibile, accettato e desiderato dal mercato, il prodotto “persona-risorsa umana”.

Così, come accade per ogni bene di consumo sottoposto alle rigide regole del marketing, per essere reso desiderabile dai potenziali consumatori, anche noi stessi possiamo agire sulla domanda e l’offerta occupazionale. Come? Attraverso mirate azioni di self marketing che al pari di ogni prodotto, ci fanno sottostare alla semplice regola: “convinco, vendo”, se “mi lascio convincere, acquisto”.

Per passare dalla teoria all’azione, è bene capire che il miglioramento costante e pianificato di noi stessi costituisce la strategia più virtuosa per un’azione efficace di self marketing, che ci porti a raggiungere l’obiettivo lavoro. Costante vuol dire senza interruzioni, continuativa nel tempo (e ciò anche quando un posto di lavoro lo si è trovato); pianificato vuol dire agire alla luce di un progetto. Il tutto, possibilmente, partecipando a più incontri formativi magari affiancandosi, anche, dell’esperienza di un coach nelle vesti di sostenitore motivazionale e tutor. Prova ad iniziare tracciando la tua rosa delle competenze: disegna un cerchio e in esso altri tre cerchi concentrici, dal centro verso l’esterno del foglio. Se il centro è 100 gli altri cerchi esprimono un valore decrescente: 75, 50, 25.

Ora dividi il cerchio in tanti spicchi ciascuna delle quali esprime una competenza che faccia riferimento a caratteristiche personali e professionali: più ne inserisci più, a lavoro finito, sarà chiara la tua rosa delle competenze. E’ il momento di annerire ciascun spicchio/competenza: partendo dal centro estendi il colore verso l’esterno autovalutandoti per ciascuna. A lavoro concluso sai quali sono le aree sulle quali lavorare per potenziare le competenze e quelle, invece, sulle quali crescere. Se ti va, mettimi a conoscenza dei risultati raggiunti.

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One Comment:

  • Teresa

    Maggio 30, 2012 / at 6:24 am

    Grazie per i consigli. È vero, bisogna pensare al curriculum in modo differente!

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