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Risparmio e investimenti: come investire 100.000 euro

11 Settembre 20125 min read

Risparmio e investimentiOggi, più che mai, per il risparmiatore privato fare delle scelte oculate in tema di investimenti del risparmio personale e familiare è diventata impresa ardua. I punti di riferimento storici sono andati tutti in pezzi e regnano sovrane la confusione e lo scoramento.

Il porto sicuro degli immobili, oggi è diventato quasi una trappola: quello che per decenni ha significato ottimo reddito/rivalutazione e quasi zero tasse, oggi presenta quotazioni in calo, affitti in picchiata, tasse esose ed inoltre l’investimento è praticamente illiquido!

I BOT/CCT/BTP da sempre erano l’impiego preferito dalle famiglie, che coniugavano una buona redditività con la sicurezza di avere lo Stato come creditore. Tutto questo oggi è assolutamente ribaltato: l’aumento vertiginoso dello Spread BTP/Bund sta a significare che l’Italia è percepita dai mercati come paese a forte rischio di insolvenza!

Le Banche e gli uffici Postali, per lunghi anni percepiti come dei “santuari del risparmio”, operano troppo spesso in conflitto di interesse con il risparmiatore/cliente.

L’investimento in Borsa, dopo il boom degli anni 90, nell’ultimo decennio ha distrutto valore.

In tale situazione si tende a pensare che niente più funzioni e spesso si tengono i soldi parcheggiati in conti deposito, pensando di aver risolto il problema, che invece è solo rinviato!

Ma davvero non esiste una soluzione? Nel mondo esistono da nessuna parte investimenti sicuri e redditizi?

Per rispondere efficacemente bisogna fare alcune brevi considerazioni.

Rispetto al passato molte cose nel mondo dell’economia sono radicalmente cambiate. Fino a qualche lustro fa il mondo economico ruotava intorno a tre blocchi: USA, Europa, Giappone. I Paesi emergenti pesavano molto poco e non erano determinanti per le scelte strategiche.

Oggi la situazione è mutata radicalmente. Sono emerse potenze economiche del calibro di Cina, India, Brasile, Russia, Sud Africa (da cui l’acronimo BRICS), Corea, Messico, ecc., che oggi fanno sentire il loro peso specifico nell’economia mondiale. Esse possono contare su una popolazione giovane che costituisce manodopera a basso costo per le produzioni industriali. Ecco allora assistere, prepotentemente, alla delocalizzazione degli impianti produttivi verso questi Paesi, con impoverimento di quelli tradizionalmente manifatturieri, come il nostro.

Tutto ciò significa che i flussi di capitale oggi prendono la via dei Paesi emergenti. Produzioni a basso costo consentono di esportare grandi quantità di merci e perciò di avere una bilancia dei pagamenti attiva. Ciò spiega come mai i Paesi emergenti, considerati tradizionalmente come ad alto rischio, oggi abbiano i conti pubblici in attivo e molti di essi siano percepiti dai mercati come Paesi solidi e meritevoli di impieghi di capitale finanziario. E ciò spiega anche la tendenziale rivalutazione delle valute di tali Paesi verso il dollaro e l’euro.

Quindi c’è un mondo a due facce: quello della crescita (paesi Emergenti e/o già emersi) ed il mondo della stagnazione e del declino(Europa/Giappone e paesi mediterranei ).

Inoltre è importante porsi la domanda: ma qual è il soggetto che crea ricchezza nel mondo? La risposta è quasi banale: tale soggetto è l’impresa.

Cosa se ne deduce da tutto ciò ai fini di una corretta asset allocation degli investimenti? Una corretta scelta degli investimenti non può prescindere dalle considerazioni precedenti. E allora, cosa fare concretamente?

Rispondere a tale interrogativo sembra a prima vista semplice. Tenendo sempre presente le proprie esigenze ed il proprio profilo di rischio, il risparmiatore non può più pensare agli investimenti come se il panorama fosse l’Italia e/o l’Europa. Visto che la polpa della crescita è concentrata nei paesi emergenti e nelle grandi/medie imprese che competono a livello mondiale, bisogna cercare di partecipare a questa grande torta.

Esistono tutta una serie di strumenti del risparmio gestito (SICAV) che permettono l’accesso al mercato obbligazionario mondiale ed è possibile costruire portafogli di tipo personalizzato per Rischio/Durate/Rendimenti.

Come? Non certo con il sorpassato e pericoloso metodo del fai da te! Ma facendosi consigliare da un consulente esperto. Il consulente finanziario (Financial Advisor), se fa bene il suo mestiere, nel rispetto della normativa MIFID, ha a disposizione strumenti di analisi (simulatore) che gli permettono di selezionare gli investimenti adeguati al profilo del cliente e che abbiano la massima efficienza (ovvero il maggior rendimento possibile per ogni unità di rischio).

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