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Resto al Sud (2021): le opportunità per le cooperative e non solo

3 Giugno 20215 min read

Resto al Sud è il bando che promuove la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

Attivo ormai da diversi anni, l’incentivo è stato ulteriormente rafforzato negli ultimi mesi. Nella Legge di Bilancio 2021, infatti, il limite di età per i partecipanti è stato alzato da 45 ai 55 anni ed è aumentata la percentuale del contributo a fondo perduto, arrivata adesso al 50% dell’importo finanziabile. 

Come funziona Resto al Sud

Il Bando Resto al Sud finanzia progetti di startup o di sviluppo d’impresa fino a 200mila euro, il 50% è un contributo a fondo perduto e il 50% è un finanziamento delle banche a tasso agevolato.
C’è poi un ulteriore contributo di 40mila euro che non va rendicontato che serve a dare un aiuto di liquidità e consente investimenti di rilancio dopo la pandemia.

L’iniziativa non prevede una data di scadenza per la presentazione della domanda. Sono stati stanziati in tutto 1 miliardo e 250 milioni di euro e si andrà fino ad esaurimento delle risorse (salvo nuovi finanziamenti). Le domande di partecipazione saranno valutate in ordine cronologico di arrivo. 

Fin qui Resto al Sud ha intercettato più di 22.500 progetti, finanziandone circa 8.600 e negli ultimi mesi Invitalia, l’ente che gestisce il bando, ha registrato un incremento delle richieste superiore al 70%. La ricaduta occupazionale dell’incentivo, infine, è stata stimata attorno a +31.000 unità lavorative. 

Chi può partecipare

Possono partecipare al bando Resto al Sud tutti gli under 56 che:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria)
    oppure
    trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento. 

Le imprese che presentano domanda devono, inoltre, essere state costituite dopo il 21/06/2017 e oppure devono essere costituende (c’è tempo 60 giorni dall’esisto dell’istruttoria per costituire la società o 120 giorni in caso di residenza all’estero). 

Resto al Sud non è però rivolto solo alle imprese. Possono presentare domanda per accedere al finanziamento infatti anche i i liberi professionisti (in forma societaria o individuale) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta. 

L’iniziativa può essere una buona opportunità per le cooperative, anche se fin qui i dati parlano di sole 60 coop che sono riuscite ad ottenere l’incentivo. La speranza è che in futuro possano essere intercettate, ad esempio, le tante cooperative sociali che sono assegnatari di beni confiscati alle Mafie e fanno fatica a dare una valenza imprenditoriale alle loro attività.

Quali sono le spese finanziabili

Per quanto riguarda invece le spese che possono essere finanziate è bene precisare che non tutti gli investimenti rientrano in Resto al Sud. Sono esclusi, ad esempio, i costi per la progettazione, le spese promozionali, quelli per le consulenze e per la retribuzione del personale dipendente. 

Sono invece previste dal bando le seguenti spese: 

  • di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • di acquisto di nuovi macchinari, di nuovi impianti e di nuove attrezzature;
  • di acquisto/ abbonamento a programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
  • di gestione, quali spese per acquisto materie prime, di materiali di consumo, spese per le utenze, per i canoni di locazione, per i canoni di leasing, per le garanzie assicurative (massimo 20% del programma di spesa).

La domanda di partecipazione deve essere presentata tramite la piattaforma di Invitalia. Le istanze saranno valutate entro 60 giorni dalla loro presentazione. 

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