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Quali sono le Regioni più social d’Italia?

17 Settembre 20153 min read

La comunicazione istituzionale non può più prescindere dall’utilizzo dei social. Eppure ci sono Regioni che non possiedono neppure una pagina ufficiale Facebook e Twitter oppure, quando sono attive, le utilizzano nel modo sbagliato senza affidarsi a dei professionisti della comunicazione politica.
DeRev Consulting ha realizzato la prima indagine sull’uso dei social da parte delle 20 Regioni italiane prendendo in considerazione i tre social network più usati, ovvero Facebook, Twitter e YouTube.

Sono stati analizzati indicatori sia di tipo quantitativo che qualitativo per verificare non solo il numero di likes e di utenti coinvolti, ma anche l’efficacia della comunicazione svolta. Le variabili utilizzate sono nello specifico: numero di iscritti in valore assoluto, numero di iscritti in rapporto alla popolazione, twitter emilia romagnavalutazione qualitativa della gestione, tasso di coinvolgimento degli utenti su Facebook, tasso di efficacia della comunicazione su Twitter, media delle visualizzazioni ai video su YouTube.
Secondo questa analisi la Regione più social è l’Emilia Romagna, seguita da Valle d’Aosta, Puglia, Piemonte e Lazio.
In fondo alla classifica troviamo, invece, la Calabria che non possiede nessun account social. Le parole di Roberto Esposito, CEO di DeRev, spiegano alla perfezione l’importanza di una comunicazione istituzionale effettuata attraverso i social network:
«I social media oltre a rappresentare un canale privilegiato per dialogare con i cittadini ed uno strumento diretto di partecipazione democratica, sono una scienza esatta e misurabile. Sui social, infatti, non esiste divario economico tra nord e sud, e lo testimonia la classifica: nei primi 5 posti si alternano Regioni del nord, del sud e del centro. Sui social vince chi adotta la migliore strategia e chi riesce a comunicare in modo trasparente».

Facebook, Twitter e YouTube sono strumenti di democrazia diretta che, se utilizzati bene, possono avvicinare i cittadini alla vita democratica. Il buon funzionamento di una democrazia moderna passa anche attraverso questi canali, sottovalutare il loro potenziale significa non comprendere le evoluzioni della società e le esigenze dei propri cittadini.
A quel punto non c’è da stupirsi se i giovani, che rappresentano la maggioranza degli utenti dei social media, sono sempre più distanti dalle dinamiche della politica.
L’uso di Twitter da parte dell’Emilia Romagna rappresenta al contrario un esempio virtuoso, dove partecipazione, informazione e capacità di fare rete costituiscono un prodotto social efficace ed apprezzato.

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