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Produzione industriale: l’Italia vede la luce

10 Febbraio 20152 min read

Quando la produzione industriale cresce è sempre un bel segnale per un Paese.
E l’Italia, allora, può ritenersi soddisfatta di quanto fatto negli ultimi due mesi.
Secondo i dati comunicati dall’Istat, infatti, la produzione industriale nel mese di Dicembre è in crescita del +0,4% rispetto a Novembre e del +0,1% su base annua.

Gli ultimi due mesi dell’anno hanno rappresentato un toccasana per l’Italia nel reparto industriale.  Agosto, Settembre ed Ottobre, da questo punto di vista, erano stati un periodo fortemente negativo, con livelli di produzione in calo o stazionari ed un settore, quello industriale, che soffriva per la scarsità della domanda interna ed esterna.
La svalutazione dell’Euro e la presenza di un dollaro forte, però, hanno cambiato la prospettiva, ridando vita alle imprese italiane. La crescita dell’export, soprattutto nel mercato statunitense, ha portato ottimi benefici all’economia nostrana, facendo intravedere un barlume di luce per il 2015.

28102014I dati dell’Istat confermano tale tendenza, anche se nell’arco dell’intero anno solare la produzione è scesa del -0,8%. Dunque, bisognerà aumentare ulteriormente i livelli di produzione, stimolando anche la domanda interna.
Entrando nel dettaglio delle elaborazioni Istat, rispetto al mese di Novembre 2014, la crescita maggiore è avvenuta nel comparto dei beni strumentali (+3,0%), dell’energia (+0,4%) e dei beni intermedi (+0,3%). Subisce una perdita, invece, la produzione dei beni di consumo (-0,9%).
I valori tendenziali (Dicembre 2014 – Dicembre 2013), invece, descrivono una situazione parzialmente diversa: l’unico comparto in crescita è quello dei beni strumentali (+6,5%), diminuiscono invece quello dell’energia (-6,0%), dei beni intermedi (-2,4%) e dei beni di consumo (-0,2%).

Se analizziamo, infine, i singoli settori di attività economica, i comparti con una crescita tendenziale maggiore sono quelli della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+14,7%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+13,9%).
Le variazioni negative più importanti riguardano invece i comparti della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-10,3%).

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