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Posto fisso? Due italiani su tre preferiscono fare carriera

12 Ottobre 20152 min read

La modifica dell’articolo 18 ha messo in discussione la nozione di “posto fisso”, aumentando la flessibilità all’interno del rapporto di lavoro.
Ma quanti italiani, oggi, preferirebbero avere un lavoro stabile sacrificando la possibilità di fare carriera e di ricevere uno stipendio più alto?
Non molti, in verità. Secondo una ricerca condotta da Community Media Research, il 69,8% degli intervistati preferirebbe una vita lavorativa con prospettive di crescita professionale e di stipendio, anche se flessibile, piuttosto che avere un posto fisso senza la possibilità di fare carriera (30,2%).

Circa due italiani su tre, valutano la propria vita lavorativa come un percorso, che li potrebbe portare, un giorno, all’affermazione professionale, a costo di una maggiore instabilità. Questa mutata concezione del lavoro, rispetto a qualche decennio fa, è presente soprattutto fra i giovanissimi (dai 18 ai 24 anni), dove addirittura l’86,4% degli intervistati preferisce una vita lavorativa più flessibile e potenzialmente più remunerativa, ad un’esistenza più stabile e sicura.
Ambizione, ma soprattutto consapevolezza del cambiamento culturale ed economico che sta vivendo la nostra società.
Il concetto di flessibilità ha letteralmente invaso il mercato del lavoro, finendo per stravolgere convinzioni ed attitudini date per scontate, oltre, ovviamente, al contesto normativo.

disoccupazione istatÈ interessante anche valutare le sensazioni e gli orientamenti dei lavoratori sull’attuale situazione del nostro mercato del mercato. Secondo l’indagine di Community Media Research, ad esempio, l’84,6% degli intervistati ritiene che per fare il lavoro desiderato sia giusto trasferirsi ed il 68,5% crede che per i giovani che vogliono fare carriera l’unica speranza sia andare all’estero.
Il contesto italiano, dunque, viene percepito come fortemente limitante per un giovane brillante ed ambizioso; vige, infine, un certo pessimismo dettato dalla consapevolezza che la situazione economica sia nettamente peggiorata rispetto a qualche anno: il 74,1%, infatti, sostiene che i giovani occuperanno in futuro una posizione sociale ed economica peggiore rispetto a quella dei propri genitori.
Ne viene fuori, dunque, uno scenario profondamente mutato, non solo dal punto di vista economico e sociale, ma anche da quello culturale.
La chimera del “posto fisso” sembra in via definitiva una realtà superata e persino meno attraente nel confronto con gli anni passati.

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