Now Reading: Partite Iva: clamoroso ritorno al vecchio regime?

Loading
svg
Open

Partite Iva: clamoroso ritorno al vecchio regime?

12 Febbraio 20153 min read

L’aspetto più discusso della Legge di Stabilità è rappresentato certamente dal nuovo regime dei minimi per le partite Iva.
I giovani professionisti ed i freelance hanno visto aumentare in maniera spropositata la propria contribuzione fiscale. È stata applicata la nuova aliquota per le gestione separata Inps, stabilita dal Governo Monti e confermata dall’esecutivo Renzi: da qui al 2018 le partite Iva pagheranno contributi Inps dal 29% al 33%.
Ma a far montare l’ira delle associazioni di categoria dei liberi professionisti è stato il nuovo regime del minimi: addio al “forfettone” del 5% per tutti i percettori di reddito sotto i 30.ooo euro.
Dal 1° gennaio 2015 l’imposta sostitutiva è del 15% e riguarda tutti i giovani professionisti con un reddito inferiore ai 15.000. Più favorevole, invece, la legislazione per i commercianti, i quali potranno accedere al regime agevolato purchè abbiano dei ricavi inferiori a 40mila euro.

22102014L’Irpef risulta, dunque, triplicata rispetto al passato per chi aderisce al nuovo regime dei minimi. Ma la svolta clamorosa di questi giorni riguarda un possibile ritorno alla vecchia normativa, almeno per tutto il 2015.
Lo hanno annunciato i relatori del decreto Milleproroghe, Maibo Marchi e Francesco Paolo Sisto.
La proposta, contenuta all’interno del suddetto decreto, potrebbe essere il mantenimento per un altro anno del vecchio regime agevolato oppure lasciare ai professionisti la possibilità di scegliere se aderire o meno al nuovo quadro fiscale.

A marzo, invece, nella delega fiscale ci potrebbero essere dei cambiamenti della normativa sulle piccole partite Iva. Nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi aveva annunciato delle modifiche del quadro regolativo sui giovani professionisti, ammettendo che il nuovo carico contributivo rischia di essere troppo pesante per chi decide di intraprendere la strada del lavoro autonomo.
L’impressione è che questo tema sia stato affrontato con troppa superficialità, a dispetto delle tante attese della vigilia. Le associazioni di categoria si auspicavano un quadro normativo più favorevole.
In realtà si è verificata la situazione opposta: i nuovi oneri fiscali rischiano, infatti, di azzoppare la categoria dei freelance e di mettere in serissima difficoltà alcuni giovani professionisti.
Il ritorno al vecchio regime non può che essere una misura transitoria, prima di affrontare una riforma più ampia del mondo del libero professionismo.
Gli interventi del governo sul lavoro dipendente sono stati tanto importanti quanto discussi. Una riflessione più approfondita su una categoria in espansione come quella delle partite Iva sarebbe altrettanto necessaria, oltreché doverosa.

Sostieni la voce libera della cooperazione

Cari lettori e sostenitori della cooperazione,

Cooperative Italia è nato con una missione chiara: offrire una piattaforma informativa dedicata ai temi della cooperazione, economia, lavoro, agricoltura, terzo settore, innovazione sociale e innovazione d'impresa. Da sempre, ci impegniamo a fornire contenuti accurati, approfonditi e imparziali, perché crediamo in un media libero e indipendente.

Se condividete la nostra visione e la nostra passione, vi invitiamo a sostenerci. Ogni contributo, anche il più piccolo, fa la differenza.

svg