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Padoan annuncia la fine della recessione e spera in una maggiore flessibilità

13 Gennaio 20152 min read

Giornata importante oggi in sede europea. La Commissione, infatti, valuterà se modificare i parametri di calcolo del debito pubblico. Tra le ipotesi al vaglio c’è la possibilità di non tenere in considerazione alcune forme di investimenti produttivi nella determinazione del deficit dei singoli stati.
Una decisione, quest’ultima, auspicata da molti paesi all’interno dell’Eurozona. Due fra tutti Italia e Francia, attesi a Marzo da un importante giudizio della Commissione sul rispettivo piano di rientro.
Le misure adottate da Renzi ed Hollande non convincono del tutto Bruxelles, per cui non è esclusa anche l’apertura di una procedura d’infrazione per mancato rispetto dei trattati.

eurogruppoIl Ministro dell’Economia Padoan è intervenuto sull’argomento nel corso di un’audizione davanti alla commissione economica dell’Europarlamento. Padoan auspica una maggiore flessibilità nella valutazione del deficit, contando così di poter intraprendere il cammino delle riforme strutturali, necessarie per rilanciare il paese.
Nonostante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea non abbia portato i risultati sperati in termini macroeconomici, il Ministro dell’Economia si dichiara comunque fiducioso in merito alle prospettive future dell’Italia e dell’intera Eurozona.

La recessione, secondo Padoan, tenderà a scomparire nel 2015, provocando di conseguenza una riduzione della disoccupazione ed un aumento dell’inflazione.
Sul punto è stato molto chiaro: il pericolo deflazione è concreto, soprattutto per determinati paesi. I recenti dati forniti da Eurostat devono allarmare i vertici europei, senza essere valutati solamente come la conseguenza del ribasso delle materie prime.
Per questo motivo la speranza è che la Bce possa intervenire con misure straordinarie, tra le quali va annoverato senza dubbio il cosiddetto Quantitative easing. In un momento come questo, i mercati ed i consumatori hanno bisogno di tornare ad avere fiducia nell’economia.
Immettere moneta sul mercato, facendo crescere la liquidità disponibile, è una misura urgente, oltre che necessaria.
Bisognerà aspettare fine mese per conoscere nel dettaglio le misure adottate dal consiglio direttivo della Bce e verificare così verso quale direzione si andrà.
 

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