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Orlando: “Daremo lavoro ai detenuti”. Ma la fine del rapporto con le coop dice il contrario

23 Dicembre 20143 min read

Sono state dieci le cooperative, sparse in tutta Italia, ad occuparsi delle mense nelle carceri, dal 2004 ad oggi. Dall’Ecosol a Torino, passando per il Campo dei miracoli a Trani all’Arcolaio di Siracusa, il servizio offerto dalle coop è stato di assoluta qualità.
Lo dimostra il parere estremamente positivo offerto dai direttori dalle carceri e dallo stesso Ministero delle Giustizia. I detenuti hanno svolto un vero e proprio percorso professionale che li ha portati a percepire un regolare stipendio e a guardare il proprio futuro con maggiore fiducia. Ne ha giovato anche il sistema carcerario italiano, noto alle cronache per i suoi standard non all’altezza, tanto da ricevere dure reprimende da parte dell’Unione Europea.
Il servizio erogato dalle cooperative è stato una delle poche luci in un mondo con tante ombre. Innovazione e rieducazione al servizio della comunità.

orlandoLa notizia di questi giorni, però, è che l’accordo tra Dap e coop non verrà rinnovato. Sull’argomento è intervenuto anche il Ministro delle Giustizia, Andrea Orlando, con delle parole che faranno certamente discutere: “Quella sperimentazione, gestita dalla Cassa Ammende, la considero conclusa e l’ho fatto comunicare alle cooperative interessate fin dal Marzo scorso” le dichiarazioni di Orlando riportate da La Stampa “Non c’entra le cronaca recente. Il servizio di mensa deve tornare alla gestione diretta del carcere come è in quasi tutte le città”.
Il motivo di questa scelta sarebbe riconducibile alla stessa Cassa Ammende che finanzia tale attività.
Si tratta di una cassa, per l’appunto, alimentata dalle multe pagate dai condannati nei rispettivi processi e recentemente oggetto di revisione da parte del Ministero della Giustizia.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali, risulta comunque un minimo contraddittoria la scelta del Governo. Lo stesso Orlando sostiene a gran voce: “Daremo lavoro a chi tra i detenuti vorrà lavorare“. Il tutto tramite la ristrutturazione delle carceri, la quale darebbe una mansione a chi vive quotidianamente negli istituti carcerari.
Certamente una cosa non escluderebbe l’altra: ammodernare le carceri è compatibile con la gestione delle mense affidata alle cooperative più innovative. Magari il Ministro ci ripenserà ed in questo senso il tavolo di concertazione tra il Dap e le coop, previsto per il 30 Dicembre, potrà rivelare sviluppi diversi rispetto a quelli paventati fino a questo momento.

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