Sette note aziende olivicole italiane, tra i quali spiccano marchi come Carapelli, Bertolli e Sasso, sono indagate dalla procura di Torino con l’accusa di frode in commercio.
Secondo il procuratore Raffaele Guariniello l’olio extra-vergine d’oliva venduto dalle sette case produttrici apparteneva in realtà alla categoria dell’olio vergine, ovvero un prodotto dalla qualità e dal costo inferiore.
La vicenda nasce dalla denuncia di una rivista specializzata, che ha di fatto dato il via all’inizio delle indagini della procura.
I carabinieri del Nas hanno prelevato alcuni campioni d’olio dai supermercati di Torino facendoli analizzare dai laboratori dell’agenzia delle dogane e ben 9 su 20 non hanno superato l’esame organolettico.
Sono sette i rappresentanti legali accusati di frode in commercio. Nello specifico le aziende interessate dall’inchiesta sono: Carapelli, Santa Sabina, Bertolli gentile, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin).
Il Pm Guariniello ha subito informato il Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Maurizio Martina, sui risultati del test. Le indagini andranno avanti cercando di capire l’entità della possibile truffa e la reale provenienza delle olive.
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