L’Italia aumenta la propria produzione e mostra dei miglioramenti nel mercato del lavoro, ma non basta.
Il rapporto Ocse «Going for Growth 2016», presentato oggi nel corso del G20 finanziario a Shanghai, svela le criticità dei principali paesi industrializzati.
C’è spazio anche per l’Italia che si attesta come uno degli ultimi paesi dell’area Ocse per disoccupazione giovanile e disoccupati di lunga durata. Il mercato del lavoro italiano si distingue, in particolare, per le difficoltà in entrata dei giovani e delle persone che hanno perso il posto di lavoro.
Le forme di flessibilità introdotte di recente non sono servite a creare un sistema realmente dinamico e non lo sarà mai finché le politiche attive saranno così deficitarie ed i meccanismi di protezione sociale saranno estremamente deboli.
L’Ocse individua cinque misure necessarie per l’Italia:
- la costituzione di un mercato del lavoro duale, con forme contrattuali più flessibili, procedure legali più chiare e meno costose ed un sistema di protezione sociale più ampio;
- miglioramento del sistema di istruzione secondario, basato su criteri di equità (tasse più alte e progressive in base ai livelli di reddito) e di efficienza;
- miglioramento dell’efficienza del sistema fiscale attraverso un’aspra lotta all’evasione e con l’eliminazione di alcune imposte;
- semplificazione del sistema dei tribunali civili e delle procedure fallimentari;
- promozione delle politiche attive, da incentrare soprattutto sui disoccupati di lungo corso e sui giovani.
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