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Mezz’agosto di fuoco… per lo Spread

10 Agosto 20124 min read

Dalla scorsa estate è iniziato un duro attacco all’Italia, ma anche all’Unione Europea e all’Euro. In molti avevamo pensato che con l’avvento del Prof. Sen. Mario Monti, molti dei nostri problemi si sarebbero risolti, ma così invece non è stato, un po’ per le resistenze, fortissime, che il governo ha incontrato sulla sua strada e un po’ perché i nostri problemi sono frutto di decenni di malgoverno e soprattutto del tirare a campare di noi italiani.

spread monti Italia crisi agostoPer anni non si sono prese, oppure non si sono volute prendere, decisioni, pensando alla prossima campagna elettorale e non alle future generazioni (pensiero di De Gasperi ripreso di recente da Monti).

Oggi tutti i nodi sono venuti al pettine con l’Italia che ha un debito pubblico mostruoso (poco sotto i 2 miliardi di Euro), e con i paesi più deboli dell’Europa, Spagna in testa che stanno soffrendo enormemente questa situazione.

Insomma, i mercati non ci danno tregua vogliono la nostra capitolazione, dell’Italia, dell’Euro, ma anche dell’Europa, perché sono in molti che non vogliono l’unione politica dell’Europa e non vogliono soprattutto che la vecchia Europa sia forte.

Tutta questa situazione lascia presagire un agosto di fuoco, di passione per le borse e per i titoli di stato italiani.

Draghi ha cercato di intervenire in difesa della salvaguardia e stabilità dell’Euro, come nello statuto della Bce, ma evidentemente con i tedeschi è ai ferri corti, oppure vuole essere il più diplomatico possibile e le conseguenze sono che i mercati sono stati delusi dalle sue parole che anche se ferme e decise “l’Euro resta – la BCE è pronta ad intervenire – i Governi europei devono essere pronti a richiedere “l’intervento” dei fondi Efsf e Esm (scudo anti-spread) se fosse necessario, Italia compresa”, sono per i mercati insufficienti; probabilmente volevano conoscere le misure che Draghi intendere prendere, anche di politica monetaria.

Ma come stanno sostanzialmente le cose e che futuro prossimo ci attende?

Ormai il gioco è chiaro a tutti: da una parte la Germania, che cerca di tirare la corda il più possibile, ma che alla fine dovrà cedere (in quanto rischia la perdita più elevata) e che cerca con ogni mezzo di ostacolare e ritardare le decisioni più importanti con l’intento di mettere maggiore pressione possibile sui Paesi periferici. Non da ultimo che le decisioni dell’Eurogruppo devono essere convalidate dalla Corte Costituzionale tedesca, la quale ha deciso ai primi di luglio di rimandare l’approvazione dello scudo salva-spread a metà settembre.

Dall’altra, i poveri Paesi periferici che attendono impotenti in balia dei mercati e degli spread che rendono inefficace ogni manovra.

Ma alla Germania manca un tassello: non ha il controllo della Bce. E’ Draghi che deve imporre la tutela e salvaguardia dell’Euro, unico modo per uscire lentamente da questa crisi, con le azioni promesse di politica monetarie, da lui definite “non standard”.

Non ci sono altre strade: il disfacimento dell’area Euro avrebbe costi troppo alti per tutti.

Attendiamo fiduciosi che questo agosto passi presto e che sia meno “caldo” possibile.

 

Beniamino Caira

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Tagged In:#banche, #crisi, #Monti, #spread,
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