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Masterplan per il Sud: il Governo comunica le linee guida

4 Novembre 20153 min read

Il Governo ha comunicato le linee guida del cosiddetto Masterplan per il Sud, ovvero il programma d’azione elaborato per aumentare il livello di sviluppo del Mezzogiorno e ridurre il gap competitivo con il Centro Nord.
Tra le priorità del Governo c’è quella di spendere in maniera più efficiente le risorse ricevute, con particolare riferimento ai fondi comunitari, oltre alla realizzazione di una politica industriale per il Sud che passi attraverso una riforma dei mercati e la predisposizione di fattori di produzione comuni.

Per quanto riguarda i Fondi comunitari, il Governo comunica di aver accelerato il processo di utilizzo dei Fondi strutturali stanziati per la programmazione 2007-slides legge di stabilità 20162013, portando all’80% la percentuale di risorse comunitarie impegnate.
L’obiettivo del Governo è porre fine alla triste prassi, in base alla quale le risorse drenate dall’Unione Europea al Mezzogiorno sono destinate ad essere spese in maniera inefficiente o a tornare indietro per via dell’assenza di progetti credibili.
Per la tornata 2014-2020, invece, l’esecutivo informa che la Commissione ha approvato 49 programmi nazionali e regionali sui 50 previsti.
Il Governo intende, inoltre, incentivare le misure di sostegno per le aziende in crisi come i contratti di sviluppo e gli Accordi di programma, nati per sostenere un tessuto produttivo fortemente penalizzato dalla crisi.

Ma il Sud ha bisogno di interventi più ampi e di natura strutturale. Per questo motivo è prevista una riforma dei mercati attraverso l’abbattimento delle barriere e l’eliminazione delle rendite, l’implementazione dei processi di aggregazione delle aziende di servizio pubblico, la presenza di nuove regole fiscali attraverso il rafforzamento dell’ACE e la riduzione dell’Ires ed un accesso al credito agevolato per le imprese sane con l’intervento della Banca del Mezzogiorno e del Fondo Centrale di Garanzia.
Il Masterplan per il Sud si estende anche ai fattori di produzione. Da questo punto di vista non si può prescindere da un miglioramento del sistema scolastico, che dovrà sempre più valorizzare il merito, e da un rafforzamento delle infrastrutture, da sempre considerate uno dei principali punti deboli del tessuto produttivo meridionale.
Sono previsti interventi come il Piano Banda Ultralarga, l’Alta Velocità sugli assi adriatico e tirrenico e sulla Napoli-Bari-Taranto, l’ammodernamento del sistema ferroviario in Sicilia e Sardegna, il Piano della portualità e della logistica, che punta a fare dell’Italia e in particolare del Mezzogiorno un hub delle merci per tutta l’Europa, il Piano degli aeroporti che rafforza le linee da e per il Sud e al risanamento e sviluppo degli assi viari portanti.
Entro la fine dell’anno, inoltre, verranno stipulati dei Patti con le regioni e le città metropolitane dove saranno definiti gli obiettivi, gli strumenti e gli interventi prioritari da effettuare nei singoli territori.

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