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Marinaleda, il paesino spagnolo dove la cooperazione annulla la disoccupazione

6 Ottobre 20153 min read

Gli storici del pensiero politico la chiamerebbero “utopia socialista”, ma il sistema economico e sociale di Marinaleda, un paesino di 2.700 abitanti dell’Andalusia, è una realtà concreta ed efficiente.
Il tasso di disoccupazione è pari allo 0%: tutti gli abitanti, infatti, sono coinvolti in un’attività lavorativa, con il 70% di essi occupato nella cooperativa agricola Humar, dedita al lavoro nei campi e alla trasformazione industriale. Tutti gli altri lavorano all’interno di piccoli esercizi commerciali e negli uffici.
A Marinaleda la cooperazione ha letteralmente annullato la disoccupazione.

Il sistema cooperativo e di stampo socialista della cittadina spagnola è stata ideato dal sindaco Juan Manuel Sanchez Gordillo, che per oltre trent’anni è stato il primo cittadino di Marinaleda.
La terra rappresenta la prima risorsa di questo paesino, in un contesto, come quello andaluso, dove il tasso di disoccupazione supera il 20%. Gordillo ha attuato una vera e propria marinaleda disoccupazioneriforma agraria dando la possibilità a quasi tutti i cittadini di dedicarsi ad attività legate al mondo dell’agricoltura.
Tutti percepiscono lo stesso salario (47 euro al giorno per sei giorni la settimana) e, soprattutto, l’obiettivo non è il guadagno, come avviene nelle imprese di tipo capitalistico, ma raggiungere il profitto sociale ed il benessere dell’intera comunità locale.
Marinaleda incarna, dunque, alla perfezione gli ideali e lo spirito cooperativistico. Come accade con le cooperative, il sistema economico del paesino andaluso svolge una funzione anti-ciclica: nonostante il periodo di recessione, infatti, il livello di occupazione rimane inalterato poiché il lavoro viene anteposto al guadagno.
La disoccupazione zero non è l’unico carattere distintivo del paese spagnolo. Ogni cittadino, infatti, può costruire una casa di 90 metri quadri semplicemente mettendo a disposizione la propria forza lavoro e versando un anticipo di 15 euro.
Sarà il comune ad elaborare il progetto ed il governo andaluso a finanziare il prestito a tasso zero. Non esiste, dunque, alcuna mediazione da parte degli istituti bancari, ma viene instaurato un rapporto diretto tra cittadini ed istituzioni.
Si tratta di un esperimento interessante, anche se, ovviamente, difficilmente replicabile in contesti cittadini più ampi. Ci sono, però, alcune realtà del Sud Italia che potrebbero prendere Marinaleda come un modello di riferimento per instaurare principi e pratiche di tipo cooperativistico e solidale.
La cooperazione, come ribadito più volte in questa sede, rappresenta infatti uno straordinario strumento di lotta contro la disoccupazione e di valorizzazione del lavoro dei soci. Ecco perché può essere implementata in realtà dove il sistema occupazionale fatica ad assorbire l’offerta di lavoro.

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