Tre milioni di famiglie in condizioni di povertà, trecentomila imprese sulla soglia del fallimento, una “bomba” sociale pronta ad esplodere.
Confcooperative lancia un grido d’allarme che non può essere ignorato. E lo fa da un lungo simbolico: la cittadina di Assisi, patria di San Francesco e simbolo di quei principi di carità e solidarietà che abbiamo un po’ smarrito. Il mondo della cooperazione vuole essere portavoce di questi valori e proporre un modello di sviluppo in cui nessuno viene lasciato indietro.
L’indagine dell’istituto Censis
In occasione dell’incontro annuale ad Assisi tra Confcooperative e la Conferenza Episcopale Italiana, l’organizzazione di rappresentanza delle coop ha presentato un’indagine realizzata in collaborazione con l’istituto Censis che analizza la situazione economica e soprattutto sociale dell’Italia. Il quadro, come accennato in precedenza, non è certamente confortante e rischia di peggiorare ulteriormente nel corso dell’inverno.
“Purtroppo – ha avvertito il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini – c’è un’incredibile velocità nella crescita dei cittadini sotto la soglia di povertà“.
I motivi sono presto detti. L’inflazione e l’aumento dei costi delle bollette hanno fatto sì che migliaia di lavoratori, nonostante percepiscano un reddito, siano oggi sotto la soglia di povertà.
C’è un problema quindi di costo della vita, anche di salari che necessitano un adeguamento. Ci sono poi migliaia di imprese sommerse dai debiti e da enormi costi di produzione. Secondo l’indagine Censis in Italia abbiamo 300mila imprese vicine al fallimento sotto il peso di 300 miliardi di debiti che mettono a rischio ben 800mila lavoratori.
Non parliamo solo delle imprese cosiddette energivore, ma anche di tante cooperative sociali che a causa del boom dei costi per l’energia non riescono più ad essere sostenibili, mettendo così a repentaglio le prestazioni socio-assistenziali per poveri, anziani, ammalati e altri soggetti svantaggiati.
La ricetta di Confcooperative contro la “bomba” sociale
Secondo Confcooperative è urgente provare a “ricucire” il Paese prima che scoppi la “bomba” sociale. Per questo l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative ha presentato ieri ad Assisi un autentico manifesto con cinque impegni da realizzare nei prossimi cinque anni:
- Intensificare la propria azione di rappresentanza istituzionale sui temi della povertà e della diseguaglianza.
- Sollecitare la legge sulla rappresentanza per favorire il lavoro dignitoso, troppe sigle poco rappresentative e gli oltre 1000 CCNL favoriscono troppe aree grigie del mercato del lavoro.
- Valorizzare i percorsi di imprenditoria giovanile e femminile attraverso le esperienze delle cooperative di comunità, i workers buy out e le start up innovative.
- Capitalizzare le opportunità del Servizio Civile Universale e del Progetto Policoro.
- Promuovere la nascita delle comunità energetiche per rispondere al fabbisogno e alla povertà energetica.
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