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Made in Italy: la contraffazione vale 4 miliardi di euro

9 Settembre 20153 min read

La contraffazione dei prodotti del Made in Italy è una questione sempre più grave che arreca gravi danni all’economia italiana. Il tema è stato affrontato nel corso del Convegno sulla difesa della filiera agroalimentare organizzato da Confagricoltura e Fondazione Open ad Expo Milano 2015.

Secondo le stime di Confagricoltura il cosiddetto Italian Sounding costa all’Italia ben 4 miliardi di euro e comporta la mancata creazione di 20.000 posti di lavoro. Sono numeri importanti che costringono le istituzioni a porsi una serie di interrogativi su come combattere questo fenomeno.
Il Made in Italy rappresenta una risorsa enorme per il nostro paese; negli ultimi mesi in particolare, per merito anche dell’Expo, l’immagine del Made in Italy è contraffazione parmigianomolto forte in tutto il mondo, specie nei paesi asiatici e negli Stati Uniti.
Ecco perché combattere l’Italian Sounding diventa una missione primaria per il nostro Governo.
I settori che sono maggiormente colpiti sono quelli dell’abbigliamento (2,24 miliardi) e dei Cd/Dvd audio e video (1,78 miliardi). Dietro questi due troviamo l’agroalimentare, con il vino, l’olio e i prodotti lattiero caseari in cima alla lista dei beni agroalimentari contraffatti.

La soluzione della crisi che sta attraversando l’agricoltura e che ha portato molti agricoltori a manifestare in questi giorni passa anche dalla difesa del Made in Italy. Il presidio del Brennero, organizzato da Coldiretti nella giornata di ieri, va proprio in questa direzione: bisogna tutelare i prodotti italiani, impedendone la contraffazione e la loro lavorazione attraverso materie prime provenienti dall’estero.
Il Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Maurizio Martina è intervenuto nel corso del convegno promosso da Confagricoltura, spiegando le azioni intraprese dal Governo per frenare l’Italian Sounding.
Tra le più importanti vanno annoverati gli accordi stipulati con le piattaforme di e-commerce Ebay e Alibaba per bloccare la vendita di prodotti contraffatti online. Grazie a questo rapporto di collaborazione sono state fermate molte frodi che vedono come protagonisti India, Cina, Stati Uniti e anche alcuni paesi europei.
Uno dei prodotti più contraffatti è il Parmigiano Reggiano: come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, nei giorni scorsi su Alibaba è stato bloccato un commerciante indiano che aveva proposto alla piattaforma una fornitura mensile di 5mila tonnellate di Parmigiano Reggiano, corrispondente al 50% della produzione mensile del vero Parmigiano.

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